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Cella Magnani

1906

Schede

Alla fine del 1906 viene portata a termine da Pasquale Rizzoli (1871 - 1953) la sua opera di maggior pregio, la scultura in bronzo per il monumento voluto da Claudia Siccardi, vedova del giovane Natale Magnani, collocata nel lato breve ad ovest della Galleria del Chiostro VI. Su un fondo concavo di mosaico che dal basso verso l'alto vira dal blu scuro all'azzurro chiaro, Anima e Angelo salgono al cielo, staccandosi in volo dalla materia terrestre con un effetto di sensualità che nulla toglie al valore morale del tema trattato. La veste della donna si allarga da un prato con rami di rose ed ai suoi piedi si trovano piedi fasci di gigli. Il gruppo presenta una figura femminile, l’anima, abbandonata tra le braccia dell’angelo che la trasporta in cielo. Sul basamento a sinistra è incisa la frase latina ANTE DIEM VI MORI ABREPTUS, mentre fiori e frutti di melograno adornano la cancellata ed il tripode in ferro. Le pareti laterali ed il basamento sono rivestiti con lastre di serpentino ed in alto - nascosto dall'osservatore - è presente un piccolo lucernaio che facendo scendere la luce dall'alto offre un notevole effetto scenografico al gruppo scultoreo.

È un chiaro esempio di raffinato Liberty. Pur trattando un tema all’epoca piuttosto diffuso, come dimostrano opere realizzate tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sempre in Certosa da altri autori, Rizzoli qui riesce a creare un capolavoro. Nonostante si tratti della prima opera pienamente Liberty dello scultore, ne rappresenta l’espressione più alta. La concretezza fisica michelangiolesca, caratteristica presente in tutta la produzione di Rizzoli, qui è ben amalgamata con la leggerezza del Liberty.

Bibliografia: B. Buscaroli, R. Martorelli (a cura di), Luce sulle tenebre - Tesori preziosi e nascosti dalla Certosa di Bologna, catalogo della mostra, Bologna, Bononia University Press, 2010.