Scheda
Carlo Berozzi rientra tra il vasto numero di artisti completamente da studiare. Nel 1830 è a San Marino dove lavora nella cattedrale al fianco di Massimiliano Putti. Tre anni dopo espone in Accademia un Esculapio ed Igia grande un terzo del vero, mentre il suo intervento più significativo si ammira nel santuario di San Giuseppe ai Cappuccini di Bologna. Qui opera verso il 1844 al fianco di Giovanni e Massimiliano Putti, Vincenzo Testoni e Bernardo Bernardi, ed esegue sei santi grandi al naturale. In Certosa sono documentati tre soli lavori che includono il sepolcro Bernardi, il bel ritratto e gli ornati dedicati all'attore tragico Francesco Lombardi, e infine gli ornati marmorei del sepolcro Anti, scolpito per le figure da Massimiliano Putti. Assai probabile che a lui spetti il classico ritratto marmoreo collocato sulla propria tomba di famiglia. Il motivo di tale scarsità di notizie è dovuto anche alla morte precoce. Dal foglio di seppellimento conservato presso l’Archivio storico comunale, sappiamo infatti che il 7 agosto 1855 è morto Carlo Berozzi, figlio del fu Giuseppe e della fu Anna Corticelli, d’anni 47, nativo di Bologna, era nubile e di condizione scultore. Abitava nella Corte Santa Barbara al n. 599 sotto la Parrocchia di San Pietro, di male cholera, nel giorno 7 agosto alle ore 10 della sera. Tanto dichiara il Don Luigi Bignardi di condizione Cappellano.
Roberto Martorelli
Bibliografia: A. Chierici, Descrizione dei monumenti sepolcrali del cimitero comunale di Bologna, Bologna, Tipografia Chierici, 1873; A. Raule, La Certosa di Bologna, Nanni, Bologna, 1961; R. Martorelli, Cento anni di scultura bolognese. L'album fotografico Belluzzi e le sculture del Museo civico del Risorgimento, num. monografico del “Bollettino del Museo del Risorgimento”, LIII (2008). Testo tratto da: R. Martorelli (a cura di), La Certosa di Bologna - Un libro aperto sulla storia, catalogo della mostra, Tipografia Moderna, Bologna, 2009.
