27 Giugno 1874 - 15 agosto 1943
Note sintetiche
Scheda
L’avvocato Genuzio Bentini, classe 1874 e originario di Forlì, ebbe una vita politicamente molto intensa e turbolenta, ed è ricordato per il grande impegno sociale e l’opposizione costante alla dittatura fascista. Inizialmente ardente propagandista delle idee anarchiche nella scuola e poi anche nelle campagne, fu tra gli aizzatori di una manifestazione di lavoratori a Borgo Saffi (Ravenna), nel maggio del 1892 e per fatti simili a questi fu denunciato e dovette scontare il carcere. Sempre nello stesso anno si era trasferito con la famiglia a Bologna per intraprendere gli studi universitari in giurisprudenza, conclusi con una tesi contestativa sul “reato di sciopero”. Una volta intrapresa la professione di avvocato penalista, il suo orientamento divenne sempre più socialista, finché, alle elezioni politiche del 1904, venne eletto deputato nel collegio di Castel Maggiore alla precoce età di trent’anni. Il 18 dicembre del 1920, in piena espansione dello squadrismo fascista, assieme al collega Adelmo Niccolai, subì una violenta aggressione da un gruppo di fascisti, ma questo fatto non arrestò il suo fervore, anzi, fece subito partire una commissione d’inchiesta per indagare sia su quest’ultimo fatto, sia su tutti i numerosi atti di violenza squadrista manifestatisi contro il movimento contadino ed operaio della provincia.
Alle politiche del 1921 fu rieletto deputato nelle liste del PSI e nel giugno del 1925, a Lugano, commemorò l’anniversario dell’assassinio di Giacomo Matteotti, attirandosi così ulteriormente su di sé le antipatie del regime che lo costrinse a cessare l’attività politica ma che, tuttavia, gli permise di restare in Italia e di svolgere la sua professione. Fu anche autore di diverse pubblicazioni, tra cui L'anima di Giovanni Pascoli (1933) e Consigli ad un giovane avvocato: parole in un orecchio (1935). Morì a Lodi il 15 agosto del 1943, immediatamente dopo la caduta di Mussolini, pertanto il suo funerale assunse una notevole connotazione politica in senso antifascista. La sua salma, tuttavia, giungerà con tutti gli onori del caso in Certosa soltanto il 3 novembre del 1946 e lì verrà tumulata, e dopo un paio d’anni trascorsi in un loculo provvisorio, troverà definitivo riposo nel sepolcro attuale collocato nel Cortile della Chiesa.
Francesca Canuti
Bibliografia: F. Andreucci, T. Detti (a cura di), Il movimento operaio italiano - Dizionario biografico (1853- 1943), Roma, Editori Riuniti. Testo tratto da: Buscaroli B., Martorelli R. (a cura di), Luce sulle tenebre: tesori preziosi e nascosti della Certosa di Bologna, catalogo della mostra, Bologna, Bononia University Press, 2010
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Opere
Monumento di Genuzio Bentini
bassorilievo
Eventi

L’Università di Bologna nel XIX secolo
1800 | 1899

Bologna criminale
1859 | 1929

Due deputati socialisti malmenati dagli squadristi
19 Dicembre 1920

Elezioni "infernali"
15 Maggio 1921

Nascita del PSU
4 Ottobre 1922
Luoghi

Bologna nel Lungo Ottocento
1796 | 1915

Bologna nella Grande Guerra
1914 | 1919

Bologna nella Resistenza
1943 | 1945


Castel Maggiore (Bo)
1861 | 1918
Castel Maggiore, (BO)
1943 | 1945

Castello D'Argile, (BO)
1796 | 1924


Persone

Costa Andrea
Imola (BO), 19 Gennaio 1910

Leonesi Alfonso
Bologna, 24 Settembre 1908

Bentini Ferruccio
Frat./Sorella

Calda Alberto
15 maggio 1933

Carati Roberto
Castel Maggiore, (BO), 21 Gennaio 1934

Lenzi Ugo
Roma, 21 Aprile 1953


Pascoli Giovanni
Bologna, 6 Aprile 1912

Scota Nino Bixio
Bologna, 12 Luglio 1954

Zanardi Francesco
Bologna, 18 Ottobre 1954
Amico/a
