Salta al contenuto principale Skip to footer content

Battesimo di Cristo

1648

Schede

Il Battesimo di Gesù è narrato dai Vangeli sinottici di Matteo, Marco e Luca: In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da Lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?”. Ma Gesù gli disse: “Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto” (Mt. 3, 13-17); In quei giorni Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto” (Mc. 1, 9-11); Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di una colomba, e vi fu una voce dal cielo: “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto” (Lc. 3, 21-22).

La commissione per uno dei luoghi più considerevoli della pittura locale e il confronto con la tela del padre realizzata sei anni prima e disposta frontalmente a quella della figlia, stimolano la Sirani a tal punto da realizzare qui il suo capolavoro. Infatti, rispetto al composto classicismo di Giovan Andrea, la pittrice propone nel grande dipinto ad olio (cm. 450x350), una movimentata e complessa scena di gusto barocco, nella concezione compositiva e formale, piena di personaggi che ruotano intorno alle figure centrali del San Giovanni Battista e del Cristo posti sulle acque del fiume Giordano. Una soluzione animata che sembra prendere spunto dall’osservazione di vita domestica e quotidiana e che sviluppa una sensibilità tutta femminile, dando all’opera un carattere intimo ben diverso dal tono ufficiale del classicismo paterno. In quest’opera rilancia un gusto neoveneto nella scelta cromatica caratterizzata da forti effetti luministici, in cui la condotta pittorica si manifesta con pennellate corpose sempre più libere e vibranti all’interno di una stesura morbida, come ben evidenziato nel mantello del personaggio col turbante, nel quale le pennellate si sovrappongono alla biacca ricavando un effetto cromatico intenso e luminoso. Sul piano della composizione c’è l’intento di suggerire profondità spaziale, scalando i gruppi di figure dell’affollata composizione attraverso l’arretramento verso il fondo, che denota anche in questo caso un’attenzione alle suggestioni compositive di gusto barocco. Elisabetta Sirani nella grande tela del Battesimo di Cristo (dimensioni 450 x 350 cm) pone la sua firma a caratteri capitali in basso al centro “ELISABETTA SIRANI F. MDCLVIII”. Nel corso del recente restauro è emersa sotto l’iscrizione un’altra firma più piccola, probabilmente quella originaria apposta dalla pittrice. Il restauro ha evidenziato anche ripensamenti dati dal fatto che l’artista in questo caso, nonostante i suoi numerosi disegni preparatori, opera le sue revisioni direttamente sulla tela.

Benedetta Campo
Novembre 2011