Salta al contenuto principale Skip to footer content

Battesimo

1912 | 1913

Schede

Sensibile interprete della realtà del suo tempo, Silverio Montaguti affronta anche temi di dolorosa attualità. Alla mostra del 1912 che si svolge in autunno nelle sale dell'Accademia di Belle Arti presenta infatti il gesso Per la civiltà e per la patria ispirato alla guerra di Libia. Unico artista, a detta dei giornali del tempo, ad aver tratto ispirazione dall'impresa libica, lo scultore ci lascia uno dei suoi lavori più riusciti sia per carica emotiva sia per impaginazione artistica.

Al crudo verismo dell'opera, a cui la giuria assegna il primo premio, affianca lavori più leggeri quali il bronzo Bozzetto e il marmo Battesimo (di cui sono note le due terracotte conservata presso gli eredi Montaguti ed in collezione privata). Raffigurando un neonato che strilla, lo scultore coglie una vivace quanto naturale espressione del paffuto volto al momento del battesimo. Acquistata dalla Società Francesco Francia per 800 lire, la piccola scultura viene ceduta a Emilia Levi Kofler. Un ulteriore replica dell'opera viene richiesta dai coniugi Montuschi, che ordinano anche all'artista la riproduzione in bronzo del gesso premiato dalla giuria. La fresca espressività di Battesimo incontra il gusto del pubblico e nel 1913 una copia bronzea partecipa insieme ai quadri di Carlo Corsi e Alfredo Protti, due dei più apprezzati pittori bolognesi di inizio Novecento, alla XI Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera. Alla mostra Montaguti viene invitato in quanto membro, insieme ad Adolfo De Carolis, Giovanni Nicolini, Gerolamo Cairati e Guglielmo Ciardi, della commissione italiana selezionatrice degli artisti chiamati a esporre. La stampa del periodo accoglie positivamente le scelte delle commissioni volte a svecchiare i metodi selettivi a favore dello slancio creativo dei giovani.

Federica Fabbro

Testo tratto da: Federica Fabbro, Silverio Montaguti (1870 - 1947), Bononia University Press, 2012.