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Vincenzo Armani

1750 - 1825

Scheda

Di questo artista si hanno ancora pochissime notizie, tranne che lavorò in palazzo Hercolani al nr. 45 di Strada Maggiore, ultimo dei palazzi senatori che risale alla fine del Settecento e progettato da Angelo Venturoli (Medicina 1749-1821), dove le statue di stucco sono di Giacomo De Maria (Bologna 1790-1838), l’atrio e lo scenografico scalone sono affrescati da Filippo Pedrini (1814-1844), due sale di cui una ovoidale bellissima, decorata a paese da R. Fantuzzi e V. Martinelli (ca. 1810); al primo piano la volta del salone d’onore fu affrescata dal Pedrini e da Minozzi, altri affreschi mitologici allegorici nelle camere e in particolare in due sale decorate alla cinese da Vincenzo Armani e Davide Zanotti. Nella Certosa di Bologna è attivo in diversi monumenti, insieme a Luigi Bertacchi, nella tomba di Luigi Masetti. Realizza nel Chiostro III, insieme a Gaetano Caponeri la tomba di Carlo Bianconi, deceduto il 12 agosto 1802. Celebre pittore, scultore, ornatista, architetto ed incisore, Bianconi fu anche uomo di lettere e colto collezionista d’arte, figura di spicco nella Bologna a cavallo tra Sette e Ottocento.
A Bologna è attivo, nella chiesa di San Benedetto, insieme a Giuseppe Calzolari ricordato per l'ornato di un altare con un crocefisso, qui Armani esegue le parti di figura. Insieme a Pietro Ognibene, a cui nel 1804, viene attribuita da Petronio Rizzi l'esecuzione in Certosa con Vincenzo Armani del perduto monumento funebre a Pompeo Fontana. Con Luigi Querzola (1796-1826) lavora intorno al 1810-11 al monumento funebre dedicato a Giovan Giuseppe Fabri.

Alessia Marchi