Apollino de’ Medici

Apollino de’ Medici

1825 - 1828

Scheda

Soggetto di questa copia in scala ridotta dall’antico è il cosiddetto Apollino Medici, una delle statue più celebri tra quelle che ornano la Tribuna degli Uffizi. Si trattava di un soggetto molto richiesto dai visitatori stranieri a Roma e anche di uno dei modelli che i giovani studenti di belle arti copiavano nelle gipsoteche. La statuetta proviene dalla collezione personale di Baruzzi, dove è documentata sia dall’inventario del 1873 che da quello post mortem del febbraio 1878 (ASCBo). A differenza della Venere Callipigia della stessa raccolta, l’Apollino e la Venere de’ Medici in scala ridotta vennero scolpiti nel periodo romano e trasportati a Bologna con le opere che Baruzzi decise di portare con sé al momento di affrontare il nuovo incarico accademico (BCABo FSCB). La data di realizzazione della statua si può far coincidere con il 1825, quando si registrano spese per tagliare quattro figurine, una delle quali rappresentante l’Apollino, e in seguito vengono fatti dei pagamenti al lavorante Bogazzi, impegnato su un Apollino di formato ridotto. Tuttavia altre statue della stesso soggetto e di questo formato vengono comunque prodotte anche negli anni successivi e questo non rende facile stabilire esattamente davanti a quale versione ci troviamo. La statua raffigura il giovane Apollo secondo il nuovo canone proporzionale messo a punto da Prassitele, che realizzò figure allungate e dalla testa minuta, modificando sensibilmente il modello di Policleto. L’adolescente è in piedi, mollemente appoggiato con il braccio sinistro ad un tronco, che ha anche la funzione di appoggio e da cui pende la sua faretra. L’altro braccio è ripiegato dietro il capo. La statuetta è registrata alle Collezioni Comunali d’Arte come Adone fin dal catalogo del 1938 (Zucchini 1938).

Marmo bianco, tuttotondo, statuetta h. 100 cm. Bologna, Collezioni Comunali d’Arte, inv. S 26.

Antonella Mampieri

Testo tratto da: A. Mampieri, Cincinnato Baruzzi (1796 - 1878), Bononia University Press, 2014. Fonti: ASCBo, Eredità Baruzzi, 1878; BCABo FSCB 35, 53, 64. Bibliografia: Catalogo delle opere di scoltura eseguite in marmo dal prof. cav. Cincinnato Baruzzi a tutto l’anno 1859, Bologna 1860; G. ZUCCHINI, Catalogo delle Collezioni Comunali d’Arte di Bologna, Bologna 1938, p. 72; G. MAZZINI, Cincinnato Baruzzi. La vita, il tempo, le opere, Imola 1949, pp. 60 e 69; C. FIORELLI, Un contributo alla rivisitazione dell’attività artistica di Cincinnato Baruzzi (1706-1878), in “Strenna Storica Bolognese”, LII, 2002, pp. 223-246.

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