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Napoleone Angiolini

1797 - 1871

Scheda

Nasce a Bologna nel 1797. Qui inizia il suo apprendistato presso l'Accademia di Belle Arti seguendo il corso del Frulli. Nel 1812 si aggiudica un premio piccolo per il disegno nella Sala del Nudo, mentre nel 1838 gli viene assegnato il corso di Elementi di Figura. Già giovanissimo, nel 1814, realizza insieme a Gaetano Orlandi la memoria dipinta di Antonio Vaccari nella Certosa di Bologna. Ad Angiolini si deve l'esecuzione delle figure, mentre al collega gli ornati. Le sue indubbie capacità gli consentono di vincere altri premi accademici tra cui il Curlandese per il disegno di figura nel 1817, con un dipinto rappresentante S. Giovanni Battista e nel 1821 anche un piccolo premio per un disegno dal nudo. La sua carriera scolastica ha una svolta decisiva nel 1824 poiché vince la pensione per l'alunnato di Roma, che gli viene rinnovata per quattro anni consecutivi. Dalla città capitolina invierà opere quali S. Paolo apostolo (1827), Omero in Casa del pastore Eumeo, e Socrate in carcere. Il suo ruolo nell'Accademia si consolida nel momento in cui ottiene la cattedra del corso degli elementi di figura, che coprirà per un periodo lunghissimo, dal 1838 fino al 1860. Tale carica gli consentiva di rientrare tra i membri con voto, come infatti risulta nel 1842.

Nel 1838, rientrato da tempo a Bologna lo troviamo pienamente inserito nel circolo delle committenze più prestigiose e uno dei pittori più richiesti in città. Il suo gusto classicista, ma memore della tradizione settecentesca bolognese, si unisce ad una versatilità nelle discipline artistiche poichè si cimenta anche al restauro che all'esecuzione di incisioni. Lavora sia per le commissioni pubbliche che per quelle private, come dimostrano le tante decorazioni, dipinti e ritratti a tutt'oggi ancora visibili. Molte sono le famiglie bolognesi di primo piano che gli ordinano opere come, ad esempio, i Pallavicini Centurioni, per cui realizza diversi dipinti nel decennio 1840-50. La sua fama oltrepassa le mura felsinee, tanto che si hanno notizie di un suo viaggio a Napoli negli anni '40. Nel lungo catalogo di opere realizzate dal Nostro ne segnaliamo alcune tra le quali il Conte di Carmagnola condotto al supplizio, le pitture sulla volta di S. Sigismondo (1870) con la Beata Imelde Lambertini e S. Luigi Gonzaga. Presso la chiesa degli Alemanni si trova la Presentazione di Gesù nel Tempio, mentre nell'altare maggiore della chiesa di Villanova il quadro rappresentante il protettore della parrocchia è opera pregiata del Sig. Professore Napoleone Angiolini. Presso il Museo del Risorgimento è esposto il Combattimento dell'otto agosto alla Montagnola. Interviene ai restauri della Sala Farnese del Palazzo Comunale, ove gli viene anche richiesto nel 1852 il rifacimento del monumento a Urbano VIII, distrutto con un atto vandalico in epoca napoleonica. Le sue capacità di restauratore sono poi ribadite dall'adattamento dimensionale di una tela di Marc'Antonio Franceschini e nel recupero degli affreschi del Canuti e dell'Hafner nella biblioteca di S. Michele in Bosco. Il suo capolavoro, il sipario del Teatro Comunale, è andato purtroppo distrutto nel 1931 a causa di un incendio. Del lodatissimo, ed estremamente complesso dipinto, rimangono fortunatamente alcuni splendidi studi e bozzetti.

Muore nel 1871 e presso l'Archivio Storico Comunale è conservato il foglio di seppellimento n. 221 del 20 giugno 1871 in cui si legge si ordina che Angiolini Prof.e Napoleone, figlio del fu Antonio e della fu Zambonini Angela, d'anni 73, nativo di Bologna, era ammogliato con Aldrovandi Maria e di condizione pensionato pittore possidente. Abitava nella via S. Mamolo al n. 104 sotto la parrocchia di S. Paolo. Morto nel giorno 20 giugno alle ore due antimeridiane. Viene sepolto nel Cimitero della Certosa al pozzetto n. 58 del Chiostro Maggiore a Levante.

Roberto Martorelli, Claudia Vernacotola, 2008.