Castel San Pietro Terme, (BO)

Castel San Pietro Terme, (BO)

1796 | 1918

Scheda

Castel San Pietro Terme si trova nell'area metropolitana di Bologna, non molto distante da Imola. Naque nel medioevo come castrum intorno ad una vecchia basilica tardo romana dedicata ai santi Pietro e Paolo, e dal primo di questi prende appunto il nome. Entrato docilmente nel Regno d’Italia, senza troppi disordini ed adattandosi rapidamente alla nuova amministrazione, seguì un percorso simile a quella dei comuni limitrofi. I malesseri sociali si manifestarono soprattutto con l’inizio del ‘900, quando si manifestò un forte contrasto tra liberali, cattolici e socialisti. L’apertura della tramvia a vapore Bologna-Imola si rivelò un concorrente micidiale per i tanti vetturini, mestiere tradizionalmente fortunato a Castel San Pietro; ciò portò a manifestazioni e proteste culminate nel 1911, quando venne bloccato il traffico del mercato. Tra 1914 e 1915, dopo una duplice tornata elettorale, i socialisti riuscirono a conquistare la maggioranza ed a conquistare la guida del Comune, sotto la guida di Raffaele Gurrieri, ma la chiamata alle armi condizionò molto l’operato della nuova amministrazione. Comune molto popoloso, al 1911, anno dell'ultimo censimento prima della Grande Guerra, contava 14.123 abitanti, 288 dei quali non fecero ritorno dal fronte. In loro memoria il Comune pose tre lapidi commemorative, di cui una in località Liano e una in località Varignana Emilia.

Il Comune viene così descritto nel volume "Provincia di Bologna", collana "Geografia dell'Italia", Torino, Unione tipografico editrice, 1900: "Mandamento di CASTEL SAN PIETRO DELL’EMILIA (comprende 3 Comuni, popolazione 18.873 ab.). – Il territorio di questo mandamento occupa la parte occidentale del circondario. Esso confina: a nord, col circondario di Bologna; ad est e a sud, col mandamento di Imola; ad ovest, col mandamento II di Bologna e con quello di Lojano nello stesso circondario. La conformazione topografica del mandamento di Castel San Pietro è in piccola parte piana, quindi in collina e a sud entra con varie frazioni del Comune capoluogo e col Comune di Casal Fiumanese nella regione montuosa. Il Sillaro, scendente dal monte Taverna, attraversa questo territorio, ricevendo il tributo di torrentelli e rivi scendenti dalle vallette laterali e dirigendosi per la bassa pianura a mettere foce in Reno. Il mandamento di Castel San Pietro dell’Emilia ha per sua arteria maggiore la via Emilia, che l’attraversa con un rettifilo da sud-est a nord-ovest; varie strade comunali completano le comunicazioni di questa regione, che, quanto a viabilità, nulla o ben poco ha a desiderare. Parallela alla via Emilia – ch’è percorsa dalla linea di tramvia a vapore Bologna-Imola – corre la linea ferroviaria Bologna-Ancona, facente parte della massima linea adriatica. Il mandamento di Castel San Pietro dell’Emilia è regione essenzialmente agricola: la produzione del suolo è la base della ricchezza pubblica, peraltro efficacemente sussidiata dalle industrie accessorie.

CASTEL SAN PIETRO DELL’EMILIA (12.335 ab.). – Il territorio di questo Comune, avente la cospicua superficie di 13.862 ettari censiti, occupa la parte settentrionale del mandamento. E’ attraversato dalla via Emilia ed è bagnato dal Sillaro. – Castel San Pietro, capoluogo del Comune (in pianura, a 75 m. sul mare e a 10 chilometri a nord-ovest da Imola), è una grossa ed importante borgata sulla via Emilia, divisa in due parti distinte: il castello ed il borgo. Il luogo è murato e serba notevoli avanzi del suo passato guerriero: fra questi la piccola rocca, abbastanza bene conservata. Notevole è la chiesa parrocchiale con buone pitture di scuola bolognese del secolo XVI. Nella via principale (Emilia) il borgo ha l’aspetto d’una piccola e pulita città con edifizi pubblici e privati di buona costruzione, con porticati o senza. Fra gli altri vanno additati il palazzo del Comune ed il Teatro. Castel San Pietro ha buone scuole pubbliche, tanto nel centro principale quanto nelle circostanti frazioni, tra le quali vanno ricordati i villaggi di Varignana, Gallo, San Lorenzo, San Nicolò, Gaiana, ecc. Il territorio di Castel San Pietro dell’Emilia, fertilissimo, produce cereali, foraggi, viti, canapa, frutta, ortaglie. Il paese è uno dei maggiori mercati e centri agricoli della regione, specie in bestiame e vini. Fiorente è il nuovo mercato delle uve a simiglianza di quelli del Piemonte, da pochi anni istituito. Notevole vi è pure l’allevamento del bestiame da stalla e da cortile, nonché l’industria della lavorazione dei cordami. Vi sono inoltre una tipografia e 6 piccole fabbriche d’ombrelli. ACQUE MINERALI. – Nelle vicinanze di Castel San Pietro si hanno due sorgenti di acque minerali, l’una salino-magnesiaca detta la Fegatella e l’altra ferruginosa: quest’ultima è nella frazione Varignana. CENNO STORICO. – Castel San Pietro deve la sua esistenza alle lotte del periodo comunale. Quivi i Bolognesi, per fronteggiare i Ghibellini d’Imola e di altre località della Romagna, eressero il castello, che in seguito fu teatro di continue vicende guerresche, subendo esso pure l’alternativa dei partiti che nell’interno della città si azzuffavano contrastandosene il dominio. Nel 1298, nelle vicinanze di Castel San Pietro, fra i Bolognesi ed il marchese Azzo d’Este, che stimolato dai fuorusciti aveva vagheggiato il pensiero di farsi signore della metropoli emiliana, fu combattuta una fierissima battaglia, nella quale il marchese d’Este rimase sconfitto e ferito. Dopo quella vittoria, vista l’utilità del Castello di San Pietro, i Bolognesi lo munirono di maggiori fortificazioni in modo da renderlo formidabile e vi tennero sempre un grosso presidio. Per questo le sorti di Castel San Pietro furono sempre legate a quelle di Bologna ed allorchè, nel 1337, Benedetto XII colpì Bologna d’interdetto, i Bolognesi, onde non perdere i vantaggi della scolaresca straniera, che minacciava di abbandonare la città, vi trasferirono provvisoriamente lo Studio. Castel San Pietro sostenne parecchi assedi, tra i quali il più memorabile è quello condotto da Nicolò da Tolentino, capitano delle armi pontificie, il quale avuto per capitolazione, il castello nelle mani, ne fece uno scempio terribile. Sul principio del secolo XVI Castel San Pietro venne tolto ai Bolognesi dal duca Valentino; ma fu presto riconsegnato e dal pontificato di Giulio II in poi le sue sorti furono comuni con quelle di Bologna." (Trascrizione a cura di Lorena Barchetti).

Bibliografia: Sauro Mezzetti, Dal Risorgimento ai nostri giorni, in Castel San Pietro Terme, Castel San Pietro Terme, Comune, 1988

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Bolognesi a Mentana (I)
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Ugo Pesci, La campagna dell'Agro Romano e la battaglia di Mentana, in I bolognesi nelle guerre nazionali, Bologna, Zanichelli, 1906.

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