Cassa di Risparmio in Bologna

Cassa di Risparmio in Bologna

Scheda

La Cassa di Risparmio di Bologna ottenne il grande diploma d'onore alla Esposizione di Torino, quello di benemerenza tanto all'esposizione di panificazione a Milano quanto alla mostra Emiliana, il diploma di medaglia d'oro a Parigi, e quello d'onore a Palermo. Promuovere la previdenza e facilitarne l'esercizio fra i lavoratori, costituirsi depositaria dei loro risparmi, garantirli sicuramente per la restituzione pronta ed intera, investirli ad utile pubblico e privato, destinare i propri avanzi ad opere di previdenza o beneficenza, tale ne è lo scopo. Fondata da una società di 100 persone con capitale di L. 26,600 in 100 azioni infruttifere è amministrata da 12 consiglieri e 2 supplenti fra cui il Consigliere Direttore, tutti gratuiti ed eletti fra i soci. Aprì i suoi sportelli il 1° ottobre 1837 nel Palazzo del Podestà.

Dispose il rilascio del libretto senza spese, il minimo de deposito in centesimi 25 ora 50, il massimo in L. 60 ora 300, la forma ordinaria del libretto come titolo nominativo ma pagabile al presentatore quale presunto mandatario del titolare, riservando soltanto ad esso od agli eredi il diritto di fermo o di duplicato, le altre forme speciali dei libretti nominativi o vincolati a fini benefici o contrattuali, dei libretti condizionati a fatti inpersonali, le premiazioni ai depositanti operai iniziate nel 1840. Allontanò il risparmio quando diveniva capitale, ponendo a massimo limite di credito L. 5000. L'investimento vario: cambiali con restituzioni a decimi ogni quadrimestre, mutui ipotecari poi sostituiti da cambiali con ipoteca, aggiunti i valori, le anticipazioni, i conti correnti e finalmente i prestiti ad enti morali. La beneficenza, più che riparatrice, preventiva, quindi largheggiante nelle istituzioni che igienicamente curano il bambino, assistono e fortificano il fanciullo, lo dirigono e lo educano, - i baliatici, gli asili infantili, gli ospizi marini, i ciechi, i sordomuti, gli orfani. La brevità imposta a questo cenno non permette che una nuda enumerazione di poche fra le principali date del progredire dell'istituto.

Fin dal 1844 la Cassa istituiva il credito operaio mediante prestiti di onore e di produzione, dapprima gratuiti, poi nel 1884 gravati da minimo di frutto, ampliati nel 1885 e da ultimo nel 1890 con fondo di lire 110,000. Nel 1846 elargì la beneficenza professionale artigiana poi più volte ripetuta, dei deposito per acquisto di utensili o per esercizio di intrapreso onesto mestiere. A cominciare dal 1845 le società di m.s. ottennero poi favori via via aumentati fino a concedere sui depositi per determinato limite il 6 per cento netto. Vi si aggiunsero nel 1866 le premiazioni per le quali si aprirono 11 concorsi assegnandovisi 52 premi. Da ultimo si concesse alle società la custodia gratuita dei valori. Nel 1848 l'istituto si offrì come tesoriere gratuito delle opere pie stabilendo speciali agevolezze, da ultimo aumentate anche per la misura più alta del frutto. Nel 1860 deliberava di migliorare le abitazioni dei poveri, risanando le insalubri, costruendone di nuove. La Cassa assegnò L. 150,000 gratuitamente senza ricupero, poi nel 1884 vi destinò L. 50,000. Il 1° ottobre 1867 aprì il Credito Fondiario assegnandovi un milione di lire e con privilegio di esercizio in 10 provincie. Nel 1869 istituì le casse di risparmio nelle scuole, ora esercitate coi francobolli, conferendo premi ai maestri ed agli alunni tanto se i depositi siano fatti presso la Cassa quanto se presso altri istituti liberi. Nel 1871 fondò il Credito Agricolo con 500 mila lire per le operazioni. Da essi i prestiti di trasformazione o bonifica agraria al 2 ½ o al 3 per cento, la stazione taurina, la cantina ed il podere sperimentale, i saggi di rimboschimento, la camera per lo schiudimento del seme bachi, i concorsi per gli avvicendamenti, per le dicanapulatrici, l'aiuto alle società dei braccianti ecc. Dal 1883 cominciano ad istituirsi dalla Cassa di Bologna, le piccole casse di risparmio agrarie autonome, avanguardia contro l'usura delle campagne, distributrici di credito e di aiuti. Quelle promosse dall'istituto fra casse e banche sono sette. Nel 1884 la Cassa concorse con lire 100,000 infruttifere a fondare la Cassa nazionale di assicurazione per gl'infortuni degli operai sul lavoro. Nel 1885 prestò al Comune lire 1,400,000 a saggio minimo per opere pubbliche a patto di assegnare mq. 15,000 di area gratuita a case operaie e di costruire un lavatoio pubblico. In quest'area sorse un asilo infantile, edificato con elargizione di lire 100,000 dalla Cassa, sorsero case operaie a beneficio di varie società e il lavatoio si sta ora ultimando. Altre lire 250 mila sono destinate ed in parte erogate in prestiti per costruzione e risanamento di case operaie al 2 per cento, infruttifere al primo anno. Nel 1886 creavasi la serie dei libretti, invocata nei congressi operai, di cumulo per la vecchiaia – preludio alla Cassa pensione dei lavoratori – ai quali libretti è dato il frutto ordinario e il riparto del frutto di lire 300 mila assegnate a tale scopo. Per ogni libretto i soli riparti, senza i frutti, ascesero nel quinquennio a L. 64,15. Nel 1890 la Cassa deliberò d'intraprendere l'esercizio del Credito Agrario per le operazioni del titolo 1° della legge 23 gennaio 1887 e furono assegnate a tale fine lire 500,000. Fra pochi mesi comincieranno le operazioni.
Quattro volte la Cassa sostenne l'imperversare di crisi e sempre ne uscì vittoriosa. Nel 1843 i depositanti già oltrepassavano gli 11 mila e i depositi salivano a quasi 3 milioni. Gli usurai, colpiti dall'istituto, sparsero la diffidenza e i depositanti corsero ai ritiri. - Nel 1848 parvero giunti i giorni estremi per le pubbliche calamità di cui non mancarono di trar profitto gli usurai ai danni della Cassa, ma allora pure la crisi tumultuaria fu superata e fu la più grave. Nel 1859 durò 57 giorni pel timore che la Cassa potesse divenire preda di guerra. Nel 1864 fu l'ultima prova e durò tre anni fra le strette di necessità che angustiavano pei pubblici carichi, le lusinghe d'impieghi lautissimi, il corso forzoso, ecc. La forte riserva fissata nel 1848 in ragione di un decimo del debito verso i depositanti (misura poi tradotta in norma generale colla legge sulle casse di risparmio) fu allora e sarà in avvenire di salvaguardia contro questi pericoli.

L'edificio di residenza, pensato nel 1847 e nel 1858, fu deliberato nel 1866, architettato da Giuseppe Mengoni, compito nel 1872 aperto il 5 gennaio 1873. Dopo 55 anni l'istituto ha questa situazione: 86,000 depositanti per lire 37 milioni, ricevuti 3,700,000 depositi, fatte 1,700,000 restituzioni, carte di valore per 18 milioni, pronte per provvedere alle richieste di ritiro, pronte sopra tutto a difesa dei debitori perché la Cassa sotto l'urgenza dei ritiri non abbia a premere sui debitori stessi, obbligandoli a restituire d'un tratto il dovuto; depositi al Credito Agricolo 9 milioni, portafoglio fra la Cassa e il Credito Agricolo 14 milioni, mutui, conti correnti, altri crediti pure fra le due aziende 30 milioni, mutui fondiari 30 milioni, buoni agrari 3 milioni, riserva vincolata a varie destinazioni 6 milioni.

Testo tratto da 'Guida illustrata di Bologna - Storica artistica industriale', Tipografia Successori Monti, 1892, Bologna.

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L'Industria ed il commercio in Bologna. Da 'Margherita - Strenna per l'anno 1878 compilata da Carlo Bolognesi di Bologna'. Collezione privata. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.

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