27 Luglio 1835 - 16 Febbraio 1907
Note sintetiche
Scheda
Poeta e storico della letteratura italiana, editore di testi e filologo, critico militante, "istitutore" e organizzatore di attività culturali nell'Italia unita, Giosue Carducci è stato un vigoroso protagonista della società nostra del secondo Ottocento. Ne ripercorriamo la vicenda biografica e intellettuale dalla giovinezza vissuta in Toscana alla maturità trascorsa a Bologna, dove è rimasto profondo il segno del suo alto magistero.
Cronologia della vita (a cura del Museo Casa Carducci).
1835: Nasce il 27 luglio a Valdicastello (Lucca) da Michele, medico condotto e da Ildegonda Celli.
1838-1856: Vive in Maremma, a Bolgheri, quindi dal 1849 a Firenze dove compie gli studi presso la scuola dei Padri Scolopi. Si laurea nel 1856 in filosofia e in filologia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.
1857: A San Miniato, dove insegna presso il Ginnasio, pubblica il primo libro di poesie, le Rime.
1860: il 18 agosto è chiamato dal Ministro della Pubblica Istruzione a ricoprire la cattedra di eloquenza italiana presso l'Università di Bologna dove vive con la famiglia fino alla morte.
1865: Pubblica l'Inno a Satana, composto nel 1863.
1870: muoiono il figlio Dante e la madre.
1872: Conosce Carolina Cristofori Piva e se ne innamora.
1877: Viene stampata la prima edizione delle Odi barbare.
1878: Incontra la famiglia reale a Bologna e dedica a Margherita di Savoia l'ode Alla Regina d'Italia.
1882: Pubblica i Giambi ed epodi.
1886: Viene nominato Accademico della Crusca e rientra nella Massoneria a Roma, dopo un lungo periodo di polemica separazione.
1887: Pubblica le Rime nuove.
1890: Viene nominato senatore.
1899: È colpito da un grave attacco di paralisi. Escono Rime e ritmi.
1906: il 10 dicembre gli viene conferito il Premio Nobel per la letteratura.
1907: Si spegne nella notte fra il 15 e il 16 febbraio.
Di fronte all'Ossario dei Caduti della Prima Guerra Mondiale si apre il Campo Carducci, una vasta area rettangolare delimitata da siepi e belle alberature, chiusa a sud dal cenotafio del poeta Giosue Carducci; una scalea sulla quale è collocata un'ara di granito egiziano, dono degli Italiani all'estero nel 1935, in occasione del Centenario della nascita dello scrittore. Vennero così traslati, durante il regime fascista, i resti del poeta dalla sua tomba di famiglia in questo contesto decisamente monumentale e in rapporto visivo col monumento ai caduti della Grande Guerra (in cui venne collocato anche il corpo di Ugo Bassi) e dei Martiri fascisti. La parte visibile costituisce il monumento cenotafio, mentre le sepolture si trovano nella cripta sottostante. Trovano qui riposo, oltre al poeta, la madre Ildegonda Celli, la moglie Elvira, i figli Francesco, Dante, Beatrice, Laura e Libertà. A fianco del monumento si trovano il sepolcro di Enrico Panzacchi e la tomba di Severino Ferrari, poeta bolognese di gentile e umanissimo cuore; lungo il percorso che costeggia l'antico muro di cinta, vi è la sepoltura del latinista e sodale all'Alma Mater Studiorum, Giovanni Battista Gandino. All'indomani della morte di Carducci sorse subito l'esigenza di costruire alla sua memoria un monumento onorario, la cui esecuzione fu affidata a Leonardo Bistolfi (1859 - 1930), mentre per la collocazione si giunse alla contrastata decisione di erigerlo vicino all'ultima dimora del poeta (oggi sede di Casa Carducci e del Museo civico del Risorgimento), all'interno del giardino. Il monumento, in marmo di Carrara, fu progettato nel 1909, ma venne inaugurato il 12 giugno 1928, alla presenza di Vittorio Emanuele III e della regina Elena. Il baricentro dell'opera è rappresentato dalla figura del Poeta, seduto; a sinistra il gruppo della Natura; a destra in modo non simmetrico, il gruppo del Sauro destrier della canzone, raffigurante la feconda Fantasia e la Tecnica che la disciplina. Il grande altorilievo sullo sfondo rappresenta la sintesi dell'opera letteraria di Carducci, evidenziandone i caratteri morali, Amore e Forza.
La lapide in marmo collocata nella cripta recita: ILDEGONDA CELLI VED. CARDUCCI / FIORENTINA / MORTA IL III FEBBRAIO MDCCCLXX. / QUI SOTTO COI NEPOTI PARVOLI FRANCESCO E DANTE / ASPETTA / GIOSUE CARDUCCI / NATO IL 27 LUGLIO 1835 – MORTO IL 16 FEBBRAIO 1907 / ELVIRA MENICUCCI VED. CARDUCCI / NATA IL 16 MAGGIO 1834 - MORTA IL 3 MAGGIO 1915 / LAURA CARDUCCI VED. GNACCARINI / NATA IL 21 MARZO 1863 – MORTA IL 23 AGOSTO 1940 / BEATRICE CARDUCCI BEVILACQUA / 1859 – 1951 / LIBERTA’ CARDUCCI MASI / 1872 – 1964
Sulla destra è invece collocata una lapide bronzea con bassorilievo che recita: A . GIOSVE’ . CARDUCCI . GRANDE . ASSER= / TORE . E . PROPVGNATORE . DELL’IM= / PRESCRITTIBILE . DIRITTO . DELLA . PA= / TRIA . AI . SVOI . TERAMINI . GIVSTI . QVE= / STO . BRONZO . OMAGGIO . PROMESSO / IL . DI’ . CHE . ESSA . MOVEVA . A . RIVENDI= / CARLI . COLL’ARMI . GL’ITALIANI . DEL= / L’ARGENTINA . AVSPICI . IL . COMITATO / BONAERENSE . DELLA . ‘DANTE ALI= / GHIERI’ . CONSACRARONO . VNA . NIMI / CONCLAMANDO . DALL’OSPITE . TERRA / LONTANA . ITALIA ITALIA ITALIA! / NELL’ORA . CHE . SVGELLO’ . VITTORIO= / SA . LA POSTREMA . E . MAGGIORE . GVER= /RA . DEL RISORGIMENTO . NAZIONALE
Texto en español. Poeta e histórico de la literatura italiana, redactor de textos y filólogo, crítico militante, “tutor” y organizador de actividades culturales en Italia, Giosuè Carducci fue un vigoroso protagonista de nuestra sociedad de la segunda mitad del siglo XIX. Revisemos su historia biográfica e intelectual desde la juventud, vivida en Toscana, hasta la madurez, transcurrida en Bolonia, donde permanece el signo de su alto magisterio. Cronología de la vida. 1835: Nace el 27 de julio en Valdecastillo (Lucca), hijo de Michele, médico rural ,y de Ildegonda Celli. 1838-1856: Vive en Maremma, en Bolgheri y, después de 1849, en Florencia donde estudia en la escuela de los Padres Escolapios. Se licencia en filosofía y filología en la Escuela Normal Superior de Pisa, en el año 1856. 1857: En San Miniato, donde enseña en el Gimnasio, publica su primer libro de poemas, Las Rimas. 1860: El 18 de agosto es llamado por el Ministro de Educación a ocupar la cátedra de elocuencia italiana en la Universidad de Bolonia, donde vive con su familia hasta la muerte. 1865: Publica el Himno Sagrado, compuesto en 1863. 1870: Muere el hijo Dante y la madre. 1872: Conoce a Carolina Cristofori Piva y se enamora de ella. 1877: Se imprime la primera edición de la obra Odi barbare. 1878: Conoce a la familia real en Bolonia y le dedica a Margarita de Saboya la oda a la Reina de Italia. 1882: Publica la obra Giambi ed epodi- 1886: Es nombrado Académico de la Crusca y vuelve a la Masonería de Roma, después de un largo período de polémica separación. 1887: Publica las Rimas nuevas. 1890: Es nombrado senador. 1899: Sufre un grave ataque de parálisis. Salen Rimas y ritmos. 1906: El 10 de diciembre recibe el Premio Nobel de literatura. 1907: Se apaga la noche entre el 15 y el 16 de febrero. Frente al Osario de los Caídos de la Primera Guerra Mundial se abre el Campo Carducci, una amplia área rectangular delimitada por setos y hermosas arboledas, cerrada al sur por el cenotafio del poeta Giosuè Carducci; una escalera en la que se coloca un ara de granito egipcio, regalo de los italianos en el extranjero en 1935, con motivo del centenario del nacimiento del escritor. Así, durante el régimen fascista, se trasladaron los restos del poeta desde su tumba familiar a este contexto claramente monumental (en el que también se colocó el cuerpo de Ugo Bassi) y de los mártires fascistas. La parte visible constituye el monumento cenotafio, mientras que los entierros se encuentran en la cripta. Encuentran aquí descanso, además del poeta, la madre Ildegonda Celli, la esposa Elvira, los hijos Francisco, Dante, Beatrice, Laura y Libertad. Al lado del monumento se encuentran el sepulcro de Enrico Panzacchi y la tumba de Severino Ferrari, poeta boloñés de amable y humanísimo corazón; a lo largo del recorrido que bordea el antiguo muro de cierre, está la sepultura del latinista y solidario al Alma Mater Studiorum, Giovanni Battista Gandino. Al día siguiente de la muerte de Carducci surgió inmediatamente la exigencia de construir en su memoria un monumento honorífico, cuya ejecución fue encargada a Leonardo Bistolfi (1859 - 1930) mientras que en cuanto a la colocación se llegó a mi la difícil decisión de erigirlo cerca de la última morada del poeta (hoy sede de Casa Carducci y del Museo cívico del Risorgimento), dentro del jardín. El monumento, de mármol de Carrara, fue diseñado en 1909, pero fue inaugurado el 12 de junio de 1928, en presencia de Vittorio Emanuele III y de la reina Elena. El centro de gravedad de la obra está representado por la figura del Poeta, sentado; a la izquierda el grupo de la Naturaleza; a la derecha de manera no simétrica, el grupo del Sauro destrier de la canción, que representa la fecunda Fantasía y la Técnica que la gobierna. El gran relieve en el fondo representa la síntesis de la obra literaria de Carducci, destacando sus caracteres morales, Amor y Fuerza. (Traduzione in spagnolo a cura del Liceo Leonardo Da Vinci, nell'ambito del progetto Scuola Lavoro 2020/21).
Ha fatto parte di
Opere


Battaglia di Legnano
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Carducci Giosuè, Casa
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Oberdan Guglielmo
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Campo Carducci
È stato a

Carducci, Giosuè
piazza Giosuè Carducci
Luogo che gli è stato dedicato

Carducci, Giosuè
Viale Giosuè Carducci





Liceo Musicale Rossini
Ora Conservatorio di musica G. B. Martini

Monumento a Giosue Carducci
1908 | 1928
Luogo che gli è stato dedicato


Palazzo Comunale o d'Accursio
È stato a


SEF VIRTUS | Bologna
Sedi di attività


