Salta al contenuto principale Skip to footer content

Gaetano Bussolari detto/a Maronino

19 settembre 1883 - 30 agosto 1944

Scheda

Gaetano Bussolari, «Maronino», da Angelo e Maria Alfonsa Tinarelli; nato il 19 settembre 1883 a San Giovanni in Persiceto; ivi residente nel 1943.
Discendente da antica famiglia persicetana, partecipò vivamente fin dalla giovinezza alla vita politica della sua città, della quale studiò per tutta la vita la storia passata in tutti i suoi aspetti (aveva in animo di elaborare un'amplissima «enciclopedia persicetana»). Fu uno spirito ribelle, originale, polemico, libero: ciò spiega anche il passaggio da posizioni socialistiche ed anarchiche ad una temporanea, breve militanza fascista.
Ben presto passò all'antifascismo che manifestò senza cautela tanto da attirarsi l'odio dei gerarchi locali, dei quali denunciò il malgoverno e le sopraffazioni, specialmente nell'amministrazione del consorzio dei partecipanti. Fu confinato e carcerato. Durante la lotta di liberazione venne arrestato e prelevato dal carcere per essere fucilato al poligono di tiro di Bologna il 30 agosto 1944 assieme ad altri 11 antifascisti e partigiani per una misura di rappresaglia decisa dai fascisti a seguito di atti di giustizia compiuti dai gappisti. L'annuncio dell'avvenuta fucilazione apparve su «il Resto del Carlino» del 31 agosto 1944.
Riconosciuto partigiano nella brigata Matteotti Città dall'1 febbraio 1944 al 30 agosto 1944. [AR]

Lasciato il Collegio dei Salesiani di Faenza nel 1895, continuò gli studi da autodidatta e si dedicò con passione alle ricerche storiche di interesse locale. Il suo proposito era quello di redigere repertori di supporto allo studio della storia di San Giovanni in Persiceto e della locale Partecipanza, di cui egli stesso faceva parte. Aveva in mente di pubblicare un’Enciclopedia persicetana, degli Annali persicetani, e uno Stradario, ma nessuna di queste opere verrà mai realizzata e ne resta memoria unicamente nei suoi scritti conservati nel fondo speciale. Dopo un’iniziale adesione al movimento fascista, se ne distaccò precocemente (nel 1923 restituì la tessera del Partito Nazionale Fascista), maturando una posizione di netta opposizione. Nella commossa memoria a lui dedicata dal sacerdote Manete Tomesani vengono ricordate le intimidazioni e le violenze subite a causa di questa sua coraggiosa e aperta presa di posizione, come ad esempio essergli stato versato un bidone di escrementi umani. Arrestato più volte, venne condannato a due anni di confino e poté tornare a casa solo grazie all’interessamento dell’amico Tomesani. Il suo fondo librario è pervenuto alla Biblioteca dell'Archiginnasio nel 1948, secondo le disposizioni testamentarie rese esecutive dalla vedova Pia Serra. E' ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.

In collaborazione con la Biblioteca comunale dell'Archiginnasio di Bologna.