Buriani Claudio

1899 - 2 gennaio 1919

Note sintetiche

Causa della morte: Malattia
Occupazione: Operaio/a

Scheda

Buriani Claudio, di Giuseppe, soldato nel 47mo reggimento Fanteria, nato a Baricella nel 1899, dimorante a Baricella, morto a Palermo nell'ospedale di riserva il 2 gennaio 1919. Operaio. Celibe.
Soldato del 47° reggimento fanteria , assieme al 48°, formano la brigata Ferrara.
Le notizie sulla morte del Buriani riportano solo che morì all'ospedale di riserva di Palermo per malattia; dalla lettura del diario di guerra della Brigata Ferrara, sappiamo che fu coinvolta nell'episodio che vide l'impiego dei gas venefici sul San Michele . Nei mesi di aprile e maggio 1916 , la " Ferrara " continua ad alternare periodi di trincea sotto la cima 4 del San Michele e presso la " Casa Diruta " di San Martino del Carso.
Il giorno 28 trovandosi in linea, compie una azione dimostrativa a sostegno di operazioni offensive che le altre truppe stanno attuando contro la cima 3; la 5° e 6° compagnia del 47° reggimento a prezzo di gravi sacrifici, attaccando alla baionetta, occupano un elemento di trincea nemica, nell'azione si contano, tra morti e feriti, circa 200 soldati e 6 ufficiali All'alba del 29 giugno, nubi di gas asfissianti, lanciate dagli austriaci, investono il centro e la sinistra dello schieramento tenuto da reparti del 47° e 48° reggimento, i quali decimati dal terribile veleno e dal furioso cannoneggiamento, sono costretti a ripiegare verso l'abitato di S. Martino.
Ma i reparti di destra, meno colpiti, reagiscono prontamente con fuoco di mitragliatrici, interdicendo al nemico che era già penetrato nelle nostre trincee piene di cadaveri o abbandonate, di ricevere rinforzi; finché le compagnie di rincalzo del 48° ed una compagnia del 47°, con energico contrattacco riprendono tutte le posizioni perdute, catturando un centinaio di prigionieri. L'infausta giornata costa solo 48° reggimento la perdita di 25 ufficiali ed oltre 1000 uomini di truppa; gli intossicati dai gas furono inviati negli ospedali di riserva, molti di loro morirono dopo settimane di atroci sofferenze.
(Paolo Antolini)
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