Bullini Gaetano

Bullini Gaetano

23 Settembre 1873 - 16 Ottobre 1923

Note sintetiche

Scheda

Gaetano Bullini era nato a Fiorentina di Medicina da Giulio e Maria Gaiani il 23 settembre 1873 e sin dalla tenera età aveva dimostrato un interesse particolare per lo studio. Dopo aver frequentato le scuole elementari di Fiorentina volle continuare gli studi a Medicina per frequentare le classi superiori nonostante dovesse giornalmente recarvisi a piedi affrontando il freddo invernale. I suoi genitori, di umile condizione contadina, lo assecondarono compiacendosi delle qualità intellettive che rivelava il loro figliuolo.

Terminati gli studi a Medicina volle prepararsi per un esame di sussidio per una borsa di studio alla Regia Scuola Normale di Urbino e lo superò brillantemente. Dopo alcuni anni di frequentazione del Collegio nel luglio del 1892 ottenne la patente di insegnamento alle scuole elementari di grado inferiore. Intanto i suoi genitori, ormai bisognosi di riposo per le fatiche sopportate nei campi, si erano trasferiti a Castel S. Pietro e per stare a loro vicino chiese ed ottenne di fare il suo primo insegnamento in una terza classe a Castel S.Pietro.
L’anno successivo, con delibera 17 luglio 1893, il Consiglio Comunale di Budrio lo scelse per l’insegnamento nella scuola rurale di Dugliolo dove fu riconfermato per sette anni consecutivi. Fu durante questo periodo che il Bullini dimostrò la sua passione per l’insegnamento e l’elevazione morale e culturale degli alunni. Per tali qualità il Consiglio Comunale di Budrio lo trasferì prima alle scuole di Mezzolara ed infine lo volle nelle scuole del capoluogo. In quel periodo il Bullini era conteso da due ideali: la scuola e l’elevamento intellettuale delle persone.
Insieme al dott. Ettore Zanardi, anche lui budriese di adozione, lavorò con grande entusiasmo a favore delle organizzazioni sindacali e per la conquista pacifica dei diritti e del potere da parte della classe lavoratrice. A seguito delle leggi eccezionali del Crispi, nel maggio 1898 fu arrestato a Mezzolara e incarcerato a Bologna sino al luglio successivo. Uscito dal carcere riprese gli studi e da privatista si presentò nuovamente alla Regia Scuola Normale di Urbino dove superò brillantemente l’esame per l’insegnamento alle classi di grado superiore. Era il 16 ottobre 1899. Il Bullini si era nel frattempo sposato con Annunziata Chiavazza, una collega di Bologna che insegnava a Mezzolara e con lei frequentò un corso di lavoro manuale educativo a Ripatransone, località in provincia di Ascoli Piceno, in un Istituto che per merito del pedagogista Emidio Consorti ottenne, tra i primi in Italia, la licenza di insegnamento di lavoro manuale. In tale Istituto entrambi l’anno successivo ottennero l’abilitazione all’insegnamento nelle Scuole Normali.
Successivamente frequentarono a Bologna un corso biennale per l’abilitazione alla Direzione Didattica ottenendo entrambi il diploma col voto di 50 e lode. A tal riguardo “L’Avvenire d’Italia” ritenne di pubblicare, in data 3 dicembre 1907, un articolo in cui sottolineava... “entrambi ottennero il massimo dei voti e la lode e furono vivamente complimentati dalla Commissione esaminatrice, in ispecie dagli illustri professori (Giovanni) Pascoli e (Francesco) Acri.”

L’occasione per assumere la Direzione delle Scuole di Budrio gli si presentò nel 1909 quando la Giunta municipale lo nominò Direttore Supplente nell’aprile e dal 29 settembre 1909 Direttore effettivo. Contemporaneamente il Bullini aveva accettato alcune cariche pubbliche. Il 19 agosto 1909 venne eletto Sindaco di Medicina nella lista del Partito Socialista1.
In seguito militò nel Partito Socialista Riformista e il 2 ottobre 1910 fu eletto Consigliere Provinciale. Il 28 agosto 1912, in seguito al Congresso di Reggio Emilia che espulse dal Partito la corrente riformista e Leonida Bissolati di cui era intimo ammiratore, si dimise da Sindaco. In quell’occasione si dimise pure da consigliere l’ing. Attilio Evangelisti suo amico.
Sull’altro fronte intanto, la sua forza dialettica e le rivendicazioni a sostegno della categoria degli insegnanti fecero si che il 2 febbraio 1912 il Consiglio Provinciale Scolastico lo eleggesse membro della Deputazione Scolastica ed in virtù del R.D. 28 aprile 1912 fu nominato Vice Direttore Scolastico di 1ª classe con giurisdizione su Budrio, Castenaso, Pianoro, Loiano, Monghidoro e San Lazzaro. Il 4 dicembre 1913 fu invitato dal Ministero a ricoprire una cattedra di Pedagogia, a seguito del punteggio ottenuto in un concorso a cui aveva partecipato, ma dovette rinunciare ad allontanarsi da Bologna per motivi famigliari, essendo già padre di quattro figli.

Con l’avvento della guerra operò attivamente nei comitati di assistenza civile dei profughi di guerra e in tutte le iniziative promosse per la tutela dei più bisognosi. Fu Presidente del Patronato Scolastico dal 1915 al 1919 e sempre a Budrio istituì l’Asilo “Argentina Menarini”; contribuì all’elevazione morale e culturale delle classi lavoratrici promuovendo concerti, proiezioni cinematografiche e conferenze. Istituì pure un asilo infantile a Mezzolara e fu Presidente del Sanatorio per malati di tubercolosi che l’amico dott. Ettore Zanardi volle erigere a Vigorso. Tale incarico lo gratificò in modo particolare in quanto il Comitato dell’Esposizione Internazionale d’Igiene Sociale in Roma premiò con una medaglia d’oro la Congregazione di Carità e lo stesso Presidente Bullini che aveva guidato il Sanatorio con tanta umanità, attivando criteri rispondenti al miglior beneficio degli ammalati.
La popolarità che Bullini aveva raggiunto fece però innescare gelosie e dissidi. Taluni politici riuscirono nell’intento di togliergli le cariche che Bullini, con dimostrata capacità ed entusiamo, aveva assunto. L’ambiente politico cominciò così a non essere più consono ai suoi principi di rettitudine e profondamente amareggiato si ritirò dalla vita politica. Da allora si dedicò completamente alla scuola e al suo ruolo di educatore.

Bullini viveva per la scuola e tutte le sue doti riconosciute, la sua abnegazione, la sua vasta cultura, la compiacenza e pazienza fecero sì che venne promosso Ispettore Scolastico Provinciale. La notizia fu accolta da tutto il corpo insegnante di Budrio con immensa gioia, accompagnata però dall’amarezza per il fatto che il Bullini, dopo circa 30 anni di insegnamento, avrebbe dovuto allontanarsi da loro. Il 27 marzo 1920 tutti i 47 colleghi di Budrio vollero festeggiare l’evento presso le scuole comunali dove lo elogiarono con vari discorsi e ringraziamenti alla presenza dell’Ispettore Scolastico Pietro Ballerini che fu trasferito in una circoscrizione di Roma per lasciare a Bullini la circoscrizione di Bologna. Durante lo svolgimento di tale mansione seppe subito accattivarsi la massima stima dei colleghi e superiori. Tutti gli chiedevano consigli e lo ammiravano per la sua completa dedizione alla causa della Scuola. Erano tempi felici per Bullini ma quando il R.D. del 22 aprile 1923 impose che tutti gli Ispettori provenienti dall’Ufficio di Direttori Scolastici dovevano essere reintegrati nelle loro precedenti mansioni, al Bullini crollò il mondo addosso. Molto amareggiato ritornò a Budrio obbedendo a malincuore alle disposizioni ministeriali. Alcuni mesi più tardi, esattamente il 5 luglio 1923, il Provveditore Regionale comm. Murari, lo volle nella giuria di un concorso regionale a posti di insegnante elementare, ben consapevole delle capacità intellettive e morali di Bullini. Fu un lavoro che lo affaticò fisicamente e mentalmente; pur di rendersi utile ad una giusta causa spesso abusava della sua pur forte tempra. Per accelerare il lavoro Bullini passò notti insonni ad esaminare e dare giudizi sui 1976 candidati che erano stati ammessi alla prova orale. Il suo fisico non resse allo stress cui era sottoposto ed un pomeriggio rientrando a casa cadde esanime tra le braccia della moglie senza nemmeno raggiungere il letto. Oltre al troppo lavoro anche le amarezze recentemente subite e non ancora sopite avevano contribuito a spegnere la vita di un indefesso lavoratore, di una persona amata e stimata da tutti.

Era il 16 ottobre 1923, aveva appena 50 anni. La notizia della sua scomparsa arrivò inaspettata a Budrio. Sui volti della popolazione era visibile una tristezza infinita ed il Sindaco, in segno di lutto, sospese le lezioni scolastiche per due giorni di seguito. I funerali, che si svolsero a Bologna, furono una imponente conferma della considerazione e dell’affetto che amici, colleghi e superiori avevano di Bullini. Anche il “Resto del Carlino” dedicò uno spazio al funerale del “Prof. Gaetano Bullini, educatore e cittadino integerrimo la cui prematura fine ha destato largo e sincero compianto”. Il quotidiano passò poi ad elencare tutte le personalità al seguito del corteo funebre. Erano presenti: il Provveditore agli Studi, tutti gli Ispettori e Direttori didattici al completo, gli insegnanti di oltre venti comuni della Provincia, le rappresentanze di tutte le Società ed Enti che Bullini aveva amministrato e moltissimi alunni di ogni ordine di scuola. Uno dei tanti giornali scolastici che circolava in quel periodo motivò l’epilogo con queste parole: “L’ultima riforma che dall’Ispettorato lo riportava alla Direzione gli fu di una amarezza profonda: una ferita mortale dolorosissima. Le circolari con cui il Ministero tentò di mitigare il colpo mancino, gli sonavano offesa atroce e più volte, con un sorriso amaro, esclamava: “Anche la beffa! anche lo scherno!”.

Post scriptum. Ho sempre avuto, tra i libri della mia modesta biblioteca, un piccolo opuscolo commemorativo di Gaetano Bullini, che avevo ereditato da mia zia Rosa Dall’Olio circa 40 anni fa. Il nome del personaggio non mi diceva niente ma infilai l’opuscolo nel mio scaffale senza aprirlo. Difficile che io butti via un libro. Mi è ricapitato tra le mani alcuni mesi or sono e questa volta sono stato incuriosito e l’ho sfogliato in quanto col passare degli anni il nome di Gaetano Bullini mi diceva qualcosa. Sapevo infatti che era stato Sindaco di Medicina e poco altro.
Curioso come sempre mi sono documentato sulla sua vita e, poiché fa parte di quei medicinesi che si sono distinti nel passato, anche se fuori dalle nostre mura, ho ritenuto di condividere coi lettori di Brodo di Serpe ciò che ho scoperto della sua impegnata vita. Il ruolo di Gaetano Bullini nei suoi tre anni di Sindaco di Medicina è messo bene in evidenza nella monografia di Valentina Morandi nel numero 14 di “Brodo di Serpe”: al suo instancabile impulso e alle scelte della Amministrazione Socialista si deve la decisione della costruzione degli edifici comunali per la Scuola Elementare a Sant’Antonio, Villa Fontana, Portonovo e Ganzanigo, il potenziamento degli insegnamenti integrativi (scuole serali etc.) e dei servizi scolastici (refezione etc.), nel quadro della Legge nazionale Daneo-Credaro.

Bruno Capellari

Testo tratto da "Brodo di serpe - Miscellanea di cose medicinesi", Associazione Pro Loco Medicina, n. 14, ottobre 2016.

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Grande Guerra nella città rossa (La)
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La Grande Guerra nella città rossa - Socialismo e reazione a Bologna dal 1914 al 1918. Testo di Nazario Sauro Onofri edito nel 1966 contenente una lettera autocritica di Pietro Nenni. Edizioni del Gallo, 1966.

Brodo di Serpe 14
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Brodo di serpe - Miscellanea di cose medicinesi, Associazione Pro Loco Medicina, n. 14, dicembre 2016. © Associazione Pro Loco Medicina.