Bosi Cesare

Bosi Cesare

26 Agosto 1822 - 16 Ottobre 1870

Note sintetiche

Scheda

Nato a Bologna, nel 1848 prese parte alla prima Guerra di Indipendenza, arruolandosi come volontario nel Battaglione dell'Alto Reno, dove fu prima gregario, poi sottotenente. L'anno successivo, sempre agli ordini di  Livio Zambeccari, prese parte alla difesa di Ancona.

Tornato a Bologna, prese parte alla cospirazione mazziniana del 1853, agevolando tra l'altro la fuga di Filippo Stanzani e Vincenzo Minarelli. Nel 1859, in seguito alle vittorie franco-piemontesi nella seconda Guerra di Indipendenza,  Bologna si liberò dal dominio austro-pontificio;  Bosi si arruolò allora come volontario e fu luogotenente nel 25° Reggimento di Fanteria; nel 1860, dopo l'annessione al Regno di Sardegna, venne confermato luogotenente nel 27° Reggimento Fanteria. Partecipò poi all'assedio di Civitella del Tronto (1860-1861), l'ultimo scontro tra l'esercito sabaudo e quello del Regno delle Due Sicilie, e ottenne una menzione onorevole. Nel 1862  ricevette un'altra menzione per la repressione del Brigantaggio in Italia meridionale. Nel 1866 partecipò alla terza Guerra di Indipendenza. Nel 1869 venne decorato della croce di cavaliere della Corona d'Italia. Nella campagna di Roma (1870) era capitano del 39° Reggimento Fanteria; il 20 settembre fu ferito gravemente a un braccio a Villa Patrizi, ma nonostante ciò "continuò a rimanere esposto al fuoco nemico, eccitando i soldati ad avanzare anziché soccorerlo". Per questo motivo fu decorato con medaglia d'argento al valor militare. In seguito a tale ferita, Bosi morì poche settimane dopo a Roma. Il suo nome è riportato sulla lapide che ricorda i Bolognesi morti per la libertà d'Italia  posta sulla facciata principale del Palazzo Comunale.

Otello Sangiorgi

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Bologna nella Restaurazione
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Bologna alla vigilia dell'unità italiana - 1849 | 1859. Intervista a Fiorenza Tarozzi. A cura del Comitato di Bologna dell'istituto per la storia del Risorgimento italiano. Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. www.vedio.bo.it