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Clementina Betti Degli Antoni

9 Marzo 1802 - 27 Giugno 1862

Scheda

Clementina Betti degli Antoni (Faenza, 1802 - Bologna, 1862), nativa di Faenza, fu cantante dilettante. Nel 1838 la rivista Teatri Arti e Letteratura del 1 marzo 1838 ricorda come "gratissima alle infinite cortesie usatele in Inghilterra, in Irlanda ed in Iscozia, si è fatto un dovere di cedere parte della sua bellissima casa al sig. Müller valente Pianista Scozzese, e gli ha offerta una bella sala elegantemente illuminata nella sera del 20 scorso febbraio, ove convenne una scelta Società di nobilissime Dame, le quali resero sommamente allegro e brillante il musicale trattenimento. Il celebre artista suonò con molta maestria diversi pezzi, che vennero alternati da altri vocali, e per primo è a ricordare una bellissima Romance cantata egregiamente da mad. Zucchelli, scritta dal sig. maestro Gabussi con moltissima passione, dolcezza ed originalità, tutti pregi ben noti in questo elegantissimo Compositore. Seguirono alcuni altri pezzi scelti, ove si udì la non mai abbastanza lodata ed armoniosa voce del rinomatissimo Zucchelli, e finalmente il signor Manfredini tenore, giovane di altissime speranze, contribuì a rendere l'Accademia una delle più dilettevoli ed amene. Giova sperare che tanta urbanità, cortesia e gentilezza della signora Degli Antonj muovano l'animo di altri, affinchè gli artisti, maggiormente incoraggiati e protetti, facciano fiorire quest'arte regina del cuore umano, approfittando di un vantaggio del tutto nuovo in Italia." La medesima rivista il 10 maggio 1838 ricorda un suo intervento alla Società del Casino che "eccittò il generale entusiasmo" fino "all'acclamazione universale" con interpretazioni con brani per voci da basso e da tenore. Definita in una recensione del 1830 "abilissima", mentre poi "fu superiore ad ogni elogio per la grazia ed espressione dell’inimitabile suo canto: eseguì a perfezione un rondeau di Celli ed il terzetto del Maometto, e la voce soave fu delizia le tante volte di quelle scelte adunanze, si mostrò pure in queste occasioni sempre uguale a se stessa, ed eccitò un generale entusiasmo" (Teatri Arti e Letteratura 3 gennaio 1839). Nel 1842 il periodico La Farfalla del 1 luglio segnala la sua partecipazione nell'esecuzione del Barbiere di Siviglia a Faenza. Attiva anche nel campo sociale, risulta tra i soci contrinuenti degli Asili infantili di Bologna nel periodo 1850-52. E' grazie a lei se Giacomo Leopardi troverà ospitalità ed accoglienza a Imola presso il cugino, il conte Nicola Gommi Flamini.

Riposa nella cella di famiglia nella Sala del Colombario della Certosa di Bologna. La lapide dettata da Carlo Pepoli recita: Bella di aspetto d'ingegno di cuore, maestra di soavissimo canto, plaudita in Francia, Italia, Inghilterra, qui giace Clementina De' conti Betti in Degli Antoni. Donna di arguto grazioso eloquio fiorita, forte nelle avverse, savia nelle propizie venture, patrocinò gl'infermi gl'indigenti dli afflitti. Lasciò caro nome in varie filarmoniche letterarie accademie. Lo incise nell'animo delle sue amatissime figlie che alla buona madre in durevole segno di affetto Q. M. P. N. in Faenza il IX marzo MDCCCII, m. in Bologna il XXVII giugno MDCCCLXII.

Testo tratto da 'Un mondo di musica: concerti alla Società del Casino nel primo Ottocento', a cura di Maria Chiara Mazzi, Bollettino del Museo del Risorgimento di Bologna, 2014.