Salta al contenuto principale Skip to footer content

Teresa Bertinotti Radicati

1776 - 1854

Scheda

Teresa Bertinotti Radicati (1776 - 1854), soprano. Nata a Savigliano, esordiente a dodici anni dopo gli studi a Napoli, aveva avuto una carriera rapidissima cantando in tutta Italia, ivi compreso a Roma, nel 1798, dopo che per lei era stato rimosso il divieto per le donne di cantare sulla scena. Si era stabilita a Bologna nel 1815, quando il marito Felice Radicati aveva avuto il posto di insegnante al Liceo Musicale e di primo violino nell’orchestra del Comunale (e del Casino), ma a Bologna aveva già cantato nel 1796 nell’Elfrida di Paisiello al Teatro Zagnoni, nel 1800 negli Orazi e Curiazi di Cimarosa e nel 1803 al Comunale con La selvaggia nel Messico di Nicolini. Quando arrivò la prima volta al Casino (stava cantando Castore e Polluce del marito al Teatro del Corso) era all’apice della carriera e della fama: "È una incomparabile attrice, la quale nell’età non più freschissima supera qualunque altra e potrebbesi dire sé stessa ancora, giacché dopo dieci anni dacché l’abbiamo sentita ci è sembrata più meravigliosa e perfetta cantante. Una robusta voce, una frase di canto squisita, un trillo mordente ch’empie il teatro, un’economia di abbellimenti invidiabile, ed infine un’azione dignitosa, sono le precipue doti che si ammirano e si applaudono in questa egregia donna che è stata la delizia de’ Teatri di Amsterdam, Lisbona, Londra, Monaco, Vienna, ecc." (Il Giornale del Dipartimento del Reno 6 luglio 1815).

Fu la prima Donna Anna bolognese, nel dicembre 1817 al Teatro del Corso, ottenendo "gli applausi più lusinghieri" soprattutto "per la sua prima aria cantata veramente per eccellenza". Un altro trionfo con un’opera di Mozart, Le nozze di Figaro, lo aveva appena poco prima colto a Parigi, dove aveva dovuto bissare (e lo fece in francese, con un pizzico di adulatoria civetteria molto apprezzata) "Voi che sapete" (La Gazzetta di Bologna 1 sett. 1817). A Bologna rimase anche dopo la morte del marito, ritirandosi dalle scene nel 1823 e dedicandosi con pari successo all’insegnamento. Fu aggregata all’Accademia Filarmonica nel 1839. Riposa nella tomba di famiglia collocata nel portico sud del Chiostro V o Maggiore della Certosa di Bologna.

Testo tratto da 'Un mondo di musica: concerti alla Società del Casino nel primo Ottocento', a cura di Maria Chiara Mazzi, Bollettino del Museo del Risorgimento di Bologna, 2014.