Bentivoglio, (BO)

Bentivoglio, (BO)

1796 | 1924

Scheda

Il comune di Bentivoglio, posto sulle rive del Navile, a nord della città di Bologna, prese il nome attuale nel 1886. In precedenza aveva il nome di una delle sue attuali frazioni, Santa Maria in Duno. La sua storia e il suo sviluppo tra Ottocento e primo Novecento sono legati alle fortune della famiglia Pizzardi, che acquistò il Castello di Ponte Poledrano (Bentivoglio) e i terreni annessi, comprensivi di mulino, pila da riso e bottega, dal Marchese Carlo Bentivoglio d'Aragona nel 1817. I fratelli Camillo e Gaetano Pizzardi avviarono una serie di lavori e investimenti volti a rendere Bentivoglio un vero e proprio centro industriale e agricolo, mettendo i terreni a coltura di canapa e riso. La famiglia Pizzardi, che acquistò il titolo di Marchesi con la Restaurazione pontificia, legò indissolubilmente la sua storia a quella del comune, sia partecipando alla gestione amministrativa che sperimentando nuove tecniche in agricoltura. Tra la fine dell'Ottocento e i primi due decenni del Novecento Carlo Alberto Pizzardi, ultimo della sua famiglia, migliorò ed incrementò la produttività della tenuta con bonifiche e acquisti, inserendo anche innovazioni tecnologiche, quali l'uso delle prime macchine, restaurò il Castello e fece costruire Palazzo Rosso. Durante la Prima Guerra Mondiale il comune di Bentivoglio ospitò, nel Castello dei Pizzardi, un convalescenziario militare della Croce Rossa Italiana. Al censimento del 1911, ultimo prima della guerra, le varie frazioni del comune di Bentivoglio contavano oltre 4800 abitanti; di questi, 96 caddero durante il conflitto. A loro il Comune dedicò, nel 1924, il monumento ai caduti.

Il Comune viene così viene descritto nel volume Provincia di Bologna, collana Geografia dell'Italia, Torino, Unione tipografico editrice, 1900: "Questo Comune è parte del mandamento di Bologna II, al quale fu aggregato per effetto della legge 30 marzo 1890, sopprimente l'antico mandamento di Castel Maggiore. Il suo territorio, occupante una vasta estensione, si stende in direzione nord da Bologna, sul limite della valle o palude di Malalbergo. Il Comune è frazionato nella borgata di Bentivoglio (centro con circa 1300 abitanti), a 17 metri sul mare, Santa Maria in Duno, Castagnolo Minore ed altri piccoli nuclei rurali di minor conto. La borgata di Bentivoglio, di bella apparenza è in gran parte moderna o rimodernata. Notevole e vasta la chiesa parrocchiale. Bentivoglio è unita tanto a Bologna (da cui dista 16 chilometri) che da Malalbergo dal Canale Naviglio, navigabile per barconi che trasportano la canapa, paglia, stramaglie, vimini e canne palustri. Il territorio di Bentivoglio, tutto in pianura, è dei più ricchi, per la produzione della canapa che vanti la provincia bolognese. Vi prosperano anche il riso e gli altri cereali, i foraggi, le ortaglie ed in ispecie le leguminacee. La lavorazione primitiva della canapa e la brillatura del riso, per la quale havvi in luogo un opificio mosso da forza idraulica, sono le principali industrie del Comune. Vi sono inoltre una fabbrica di paste da minestra, un torchio da olio e una fabbrica di veicoli. Fra le industrie casalinghe alle quali si applica quella popolazione va ricordata la tessitura e fabbricazione di cestelli e sporte in vimini e foglie di canne palustri. Bentivoglio e paesi circostanti sono assai frequentati dai cacciatori, nei periodi di passaggio degli uccelli acquatici. Cenni storici. Il centro maggiore di questo Comune deve il suo nome alla storica famiglia bolognese dei Bentivoglio, che dal secolo XIV al XV ebbe parte importante nelle vicende della città e ne tenne in varii periodi la signoria. I Bentivoglio avevano qui estesi possedimenti ed un castello, il possesso dei quali fu loro lasciato dal papa Giulio II, allorchè dovettero cedergli il dominio di Bologna." Trascrizione a cura di Lorena Barchetti.

Bibliografia: Tiberio Artioli, Bentivoglio: 100 anni di immagini, Bentivoglio, Amministrazione comunale, 1986; Giuliana Bertagnoni, Bentivoglio: il Novecento e le sue guerre, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2004.

NB: Gli elenchi dei NATI, MORTI e RESIDENTI si riferiscono ai Caduti nella Prima Guerra Mondiale

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Intervista ad Alberto Preti. A cura del Comitato di Bologna dell'istituto per la storia del Risorgimento italiano. Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. www.vedio.bo.it

Documenti
Eredità di Carlo Alberto Pizzardi (L')
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La storia di Bologna passa anche attraverso la generosità del marchese Pizzardi, al quale si devono restauri illustri e due dei maggiori ospedali cittadini.

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