Bazzano, (BO)

Bazzano, (BO)

1796 | 1918

Scheda

Bazzano, oggi unificato insieme ad altri centri nel comune della Valsamoggia*, si trova ad ovest di Bologna, al confine con il territorio modenese. Comune dall'intensa vita politica, vide l'affermarsi dell'industria verso il finire del XIX secolo con l'istituzione di uno zuccherificio in località Molino di Mezzo. Dei quasi 4.400 abitanti censiti nel 1911, 81 residenti di Bazzano morirono a causa della Grande Guerra. Il comune fece realizzare un monumento ai Caduti in loro memoria nel 1922.

Il Comune viene così descritto nel volume "Provincia di Bologna", collana "Geografia dell'Italia", Torino, Unione tipografico editrice, 1900: "Mandamento di BAZZANO (comprende 6 Comuni, popol. 22.215 ab.). Il territorio di questo mandamento – che non fu toccato dalla legge riformatrice del 30 marzo del 1890 – occupa l’estremità sud-ovest del circondario di Bologna. E’ limitato a nord dai mandamenti di Castelfranco dell’Emilia e di San Giovanni in Persiceto; ad est dal mandamento di Bologna II; a sud dal circondario di Vergato; ad ovest dalla provincia di Modena. La conformazione topografica di questo mandamento è essenzialmente collinosa e nella parte meridionale, piuttosto montuosa, trovandovisi, come vedremo, alture di una certa entità. Il maggior corso d’acqua che bagni questo territorio è il fiume torrentizio Samoggia traente le sue origini nelle valli che stanno fra i monti di Zocca ed il monte Moscoso. La Samoggia, seguendo una costante direzione da sud a nord, dopo aver ricevuto il tributo di numerosi rivi e torrentelli secondari scendenti dalle vallecole laterali, e toccato il capoluogo del mandamento, piega a nord-est e va a buttarsi nel Reno, nella bassa pianura presso Castello d’Argile. Il mandamento di Bazzano ha per sua arteria stradale la interprovinciale Bologna-Modena per Bazzano-Vignola e Spilamberto, fino a Vignola percorso da una linea di tramvia a vapore, in continuazione della ferrovia secondaria Modena-Vignola. Tutti i Comuni del mandamento sono congiunti fra di loro e colle numerose loro frazioni da buone strade carrozzabili. Il mandamento di Bazzano è plaga essenzialmente agricola, nella quale le industrie manifatturiere non hanno, si può dire, se non rudimentali rappresentanze.

BAZZANO (3084 ab.). Il territorio di questo Comune, capoluogo del mandamento, si stende parte in pianura e parte in collina ed è attraversato dalla Samoggia. – Bazzano, frazione principale del Comune, è un grosso paese, in parte cinto da antiche mura, sulla sponda sinistra del fiume – detto in luogo anche la Ghiara, per il ciottolame che ne copre il letto abbastanza largo – adagiato sul pendio della collina, per modo che gli edifizi più cospicui, quali la chiesa parrocchiale, l’antica rocca o castello, il teatro e qualche palazzotto signorile ne tengono la parte alta, dominando l’esteso panorama della sottostante pianura. L’altezza di Bazzano è valutata in 120 metri sul livello del mare: esso dista 20 chilometri a ponente da Bologna. Notevole soprattutto ne è la chiesa parrocchiale di antiche origini, nella quale si mostrano dipinti assai pregevoli attribuiti a Simone Cantorini, pur conosciuto in arte col nome di Simone da Pesaro, ed altri del Gandolfi. I dintorni di Bazzano, assai pittoreschi, sono popolati di casine e ville signorili. Non prive di eleganza e di pregi architettonici. Il territorio di Bazzano, censito per una superficie di 1284 ettari, è lavorato con molta cura e sebbene, per la natura del suolo, non eccessivamente fertile, produce cereali d’ogni specie, canapa, gelsi, viti, ortaglie; nella parte alta si trovano boscaglie cedue e castagneti. L’allevamento del bestiame da stalla e da cortile è in luogo la industria di maggior sussidio all’agricoltura; sonvi inoltre in Bazzano 4 fabbriche di paste da minestra, un brillatorio da riso, 2 torchi da olio, una fabbrica da liquori, 2 tintorie, 4 fabbriche da cordami, una tipografia, 2 fabbriche da mobili, una da veicoli, 2 da spazzole ed una vasta fabbrica per l’estrazione dello zucchero dalle barbabietole, impiantate recentemente. Oltre a ciò le donne esercitano la tessitura casalinga della canapa. CENNO STORICO – Si fanno risalire le origini di Bazzano al secolo VIII, quando, durante l’invasione di Luitprando e dei suoi Longobardi nel territorio dell’Esarcato di Ravenna, venne distrutta l’antichissima terra di Busca o Buscetta, ricordata dagli storiografi del tempo e che si ha ragione di credere sorgesse in questa località. Più nel sicuro navigano coloro che attribuiscono le origini di Bazzano alla contessa Matilde, la quale vi avrebbe fabbricato il castello; certo è che dal tempo della fomosa contessa in po il nome di Bazzano figura sovente, oggetto di contrasto, nei documenti e nelle memorie dei Comuni di Bologna e di Modena. Originariamente anzi questa terra appartenne ai Modenesi, ricordandosi un diploma dell’imperatore Corrado II, che la dà in feudo al vescovo di Modena; ma nel periodo delle guerre comunali bolognesi e modenesi se la ritolsero reciprocamente parecchie volte, finchè rimase in definitiva incorporata nello Stato del primo. Giovanni II Bentivoglio, che, durante la lunga sua signoria su Bologna, veniva in questi luoghi per cacciare, fece rimettere a nuovo la rocca ed altri edifizi, nei quali in siffatte circostanze col suo seguito alloggiava. Ordinariamente la rocca di Bazzano custodiva prigionieri ed i Bolognesi vi tenevano un castellano con discreto presidio, tolto poi dal governo papale nell’ultimo secolo." (Trascrizione a cura di Lorena Barchetti).

Tommaso Casini, Notizie per la storia di Bazzano nell'Ottocento, Lions Club Bologna Valli Lavino Samoggia, Bologna 1983. * Il Comune di Valsamoggia è nato il 1 gennaio 2014 dalla fusione di cinque ex-comuni: Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno.

 

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Nota delle offerte fatte al Municipio di Bologna dal dì 12 aprile al 30 giugno 1848, Bologna, Tipografia Sassi nelle Spaderie, 1848. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa

Bolognesi a Mentana (I)
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Ugo Pesci, La campagna dell'Agro Romano e la battaglia di Mentana, in I bolognesi nelle guerre nazionali, Bologna, Zanichelli, 1906.

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