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Antonio Basoli

18 Aprile 1774 - 30 Maggio 1848

Scheda

Figura di spicco della pittura neoclassica italiana. Scenografo, decoratore e pittore, dopo una iniziale attività presso la bottega del padre nel 1786 inizia gli studi presso l'Accademia Clementina, che terminerà nel 1794. Insieme a Pelagio Palagi è spesso invitato in casa Aldrovandi, il cui padrone di casa consente loro di accedere alla vasta biblioteca familiare e con cui si stringe una durevole amicizia. Fondamentale per la sua formazione di ornatista è frequentare la bottega di Petronio Fancelli (1737–1800). Successivamente gli verranno assegnati incarichi sempre più prestigiosi all’interno dell’istituzione artistica, anche dopo il passaggio da Accademia Clementina ad Accademia Nazionale di Belle Arti, avvenuta nel 1804. Nel 1801 viene chiamato a Trieste per la decorazione di tre camere di casa Muratori. Rientrato a Bologna l'anno successivo riparte di nuovo per il Friuli dove, citando lo stesso Basoli, ebbi commissione di andare a Spilimbergo del Friuli a dipingere un palazzo architettato dal signor prof. Gasparini. Nel 1803 inizia la sua carriera come docente di ornato presso l'Accademia di Bologna, attività che terminerà solo con la sua morte. Dai suoi corsi usciranno gran parte dei pittori e decoratori bolognesi del XIX secolo, incidendo così sulla cultura estetica nazionale. Sempre al 1803 si deve l'esecuzione della tomba Orsi nel cimitero della Certosa di Bologna. Due anni dopo vede esaudito il sogno di visitare Roma, dove viene ospitato da Giuseppe Nadi che vi soggiorna grazie all'assegnazione del pensionato artistico. Dalla città capitolina torna con una quantità enorme di disegni, spunti e libri utili per la sua intera vita artistica.

Tra le innumerevoli notizie riguardanti il Nostro all’interno dell’Accademia, segnaliamo l’esposizione delle sue opere nel corso delle consuete premiazioni annuali . La prima si data 1810, in cui espone ‘sei prospettive e quattro paesi a olio’. La seconda data è il 1842, in cui appare un elenco dei suoi lavori più affascinanti e ‘immaginifici’. Sono questi “sedici quadri d'invenzione disegnati ed abbozzati ad olio rappresentanti: quattro Colossi di Memnone in Egitto, di Rodi i sul porto, di Nabucodonosor in Babilonia, di Domiziano equestre in Roma. Le quattro parti del Globo: Europa, Asia, Affrica e America. Cinque famosi templii dell'antico mondo: quello di Osiride e d'Iside in Egitto, quello di Foo nella China, quello di Giove in Olimpia, quello di Diana in Efeso. Una città del Pegù, un recinto di tombe arabe, la grande sala di Carlomagno, la reggia della Maga Alcina. Ventisei vignette inoltre di composizione, rappresentanti un alfabeto archeologico pittorico a forma di schizzo all'acquerello”. E' quest'ultima la celebratissima serie dell'Alfabeto pittorico, mentre gli altri dipinti, assai noti, fanno capire solo per i loro titoli l'importanza e la ricchezza intellettuale di Basoli nel panorama artistico bolognese e, vien naturalmente da scrivere, europeo. Al di fuori dall’Accademia bolognese intraprende un proprio autonomo percorso, imponendosi fin dall'inizio come uno dei più quotati decoratori di stanze delle residenze dell'aristocrazia bolognese. Nel contempo proseguì una vasta attività come ornatista teatrale, con commissioni per i principali teatri bolognesi, romagnoli e marchigiani. Si reca insieme ai due fratelli a Macerata, nel 1810, per eseguire due scene ed un sipario. L'esecuzione della raffinata e fantasiosa tomba Rusconi in Certosa si deve invece al 1814. Il soggiorno milanese si data al 1818. Dopo questa data non si allontanerà più da Bologna. Nel 1815 esegue diverse decorazioni ad affesco nel Palazzo Bentivoglio di via Belle Arti.

Nelle su note personali, per l'anno 1803, si trova riferimento ad uno dei tanti ritrovi artistici felsinei. Nel presente caso oltre che da Basoli era frequentata da altri artisti locali, come Francesco Rosapina e compresi i suoi due fratelli: "Ero accademico d'invenzione in una unione d'artisti bravi, come Palagi, Giani, etc., che si diceva Accademia della Pace, ove ogni settimana si faceva un disegno d'invenzione e questo veniva lodato o criticato ragionatamente dagli altri colleghi; ognuno dava per turno il suo soggetto. Anche mio fratello faceva i disegni d'ornato e architettura ed io quelli di prospettiva, paese e anche ornato. Si fece carte 30." In "La vita artistica di Antonio Basoli", 2006. Artista molto legato al suo territorio, sceglie così di allontanarsene raramente, rifiutando anche occasioni estremamente prestigiose, quale quella richiesta alla corte degli Zar a San Pietroburgo. Il suo radicamento viene però superato con una vasta divulgazione delle sue opere attraverso le incisioni, la cui esecuzione è spesso affidata ai fratelli (Luigi e Francesco) e ai suoi allievi. Le sue stampe ebbero una fortuna internazionale ed a tutt'oggi sono tra le opere grafiche più ricercate dell'800 italiano. Questa scelta tutta proiettata in ambito locale non è quindi un limite per la sua carriera artistica, carica invece degli onori delle principali Accademie italiane e di una crescente stima a Bologna, testimoniato dalle innumerevoli commissioni per decorare le residenze della nobiltà e della nascente borghesia cittadina.

Muore a Bologna nel 1848 e viene sepolto nel cimitero della Certosa, al pozzetto LXIV/1 del Chiostro V o Maggiore. Il testo della lapide recita: CINERIBVS . ET . NOMINI / ANTONI . BASOLI / PICTORIS . SCENOGRAFICI . PARIETARII / LINEARIBVS . PICTIS . EDITISQVE . OPERIBVS . CLARI / (…)NTER . SODALES . VRBANOS . BONONIENSES . / FLORENTINOS . TAVRINENSES . VENETOS / BONIS . ARTIB . EXCOLEND . HONORISQ . VIRTVTESQ / CAVSSA . ADLECTI / VIRI . RELIGIONE . COMITATE . BENEFICENTIA / ADFECTV . IN . AMICOS . COMMEMORABILES / QVEM . BONI . OMNES . SIBI . PATRIAEQ . ADEMPTVM / DOLVERVNT / III . KAL . IVN . AN . MDCCCXXXXVIII . AET . AN . LXXIIII / BASOLI . FRATRES . ALOISIVS . ET . FRANCISCVS / MONVMENTVM . MNEMOSYNON . AMORIS . PERPETVI / POSVERVNT

Roberto Martorelli