Assalto alla caserma di Marzabotto

Scheda

Nel maggio 1944 partigiani della Stella Rossa assaltano la caserma dei carabinieri di Marzabotto. L’operazione è organizzata allo scopo di compiere un’azione dimostrativa nei confronti dei fascisti e per ritirare la carta d’identità di Gastone Rossi, fratello del vice comandante della brigata. La squadra incaricata dell’assalto è composta da una ventina di uomini, tra i quali ci sono Giovanni (Gianni) Rossi (fratello di Gastone), tre ex prigionieri alleati unitisi alla Stella Rossa (Jock, Steeve e Hermes) e un soldato polacco che ha disertato dall’esercito tedesco (Joseph). La caserma è presidiata dal reggente del fascio repubblicano Valentino Ventura, dal maresciallo Giuseppe Tinelli e da alcuni militi e carabinieri. Jock indossa la divisa inglese, gli altri divise fasciste. La squadra parte nella notte del 20 maggio 1944 e quando arriva alla caserma si fa aprire da Tinelli con la scusa di dover consegnare un soldato inglese. Una volta entrato, Rossi dichiara di non essere un fascista e di volere riprendere la carta d’identità del fratello. Il maresciallo tenta di estrarre la pistola ma viene ucciso; anche un altro carabiniere di piantone che tenta di reagire viene ucciso. Gli altri militi presenti e il reggente del fascio corrono verso il piano superiore della caserma e si gettano dalla finestra, dandosi alla fuga insieme ai militi e ai carabinieri presenti nelle camere superiori. I partigiani ritirano la carta d’identità di Gastone Rossi, raccolgono un fucile abbandonato, lanciano alcune bombe a mano e rientrano a Brigadello.

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