Schede
Nell’antichità classica l’ulivo è associato a Minerva, e simboleggia già l’ordine e la pace. Coltivato in molte parti del Mediterraneo, i suoi frutti sono da sempre considerati preziosi e l’olio che se ne ricava ha la facoltà di nutrire, di guarire e di illuminare. E’ albero biblico per eccellenza, legato in particolare alla pace che segue il diluvio universale. Da secoli continua ad essere segno di pace e di concordia tra gli uomini e tra gli uomini e dio. Il Ripa lo lega alle personificazioni della Mansuetudine, della Misericordia, della Pace e dell’Unione Civile. Presente nelle tombe del XIX secolo in forma di festoni e di ghirlande.
Per approfondire il tema della simbologia funeraria ottocentesca cliccare qui
Gian Marco Vidor, 2008
"L'onore di dare il nome ad Atene – che da principio portava quello del suo fondatore, Cecrope – fu assegnato da Giove a chi avesse saputo dare alla città la cosa più utile. Nettuno, con un colpo di tridente fece uscire di terra un superbo cavallo, simbolo della guerra; Minerva fece sorgere un olivo fiorito, simbolo della pace. La vittoria fu assegnata dai dodici numi maggiori a Minerva, che fu la dea tutelare di Atene, merci dell'olivo. Gli esegeti spiegano la finzione per denotare il dissidio tra gli uomini del mare – che riconoscevano Nettuno per capo – e gli uomini del popolo lavoratore, che insieme al senato riconoscevano per preside Minerva. L'areopago – aggiungono – fu eletto giudice nel dissenso, e pronunciò che l'agricoltura e il vivere campestre era più vantaggioso che il corseggiare armata manu, e fece leggi caute e severe per assicurare la libertà dei commerci. Minerva era – però – pur essa deità bellicosa: balza armata dal cervello di Giove (Esiodo), ed al suo improvviso apparire l'etra oscura è solcata dai bagliori del lampo, trema la terra e il sole arresta il suo corso. Ma tosto il cielo si rifà luminoso, e la quieta e serena luce si diffonde ad attestare la intelligenza suprema, la saggezza divina, datrice di pace ai mortali. Che se Marte è il dio della guerra iniqua e brutale, che assalta e distrugge e travolge, Minerva è la dea della guerra ragionata, prodotto della ostinata fede e del sapiente accorgimento che nella crudeltà dei sanguinosi eventi trova una ragione la quale loro sopravviva. E come Minerva insegna all'uomo di guerra l'accorta strategia e l'uso efficace dell'arma, così insegna il pregio della pace, e le cose più utili alla publica economia: il vomere, l'aratro, il telaio, il torchio che spreme l'olivo, le industrie, le arti, le provvidenze della salute. Dante vede Beatrice con il velo Cerchiato dalla fronde di Minerva, (Purg. XXX – 68). protosimbolo della pace, della cortesia, della saggezza, dell'abondanza, della gioia. Una palmetta d'intrecciata uliva, / Simbolo allor verace / Di casalinga pace / Pendeva a capo d'ogni casto letto. (Aleardi – Per un gioco di palla). L'olivo piantato dalla meretrice non allignava o non portava frutti. Quale profonda significazione per denotare la sterilità per la causa immorale! Come l'olivo era posto sull'elmo di Minerva – la "pallida fronda" (Petrarca) – così cingeva il capo dei sacerdoti di Giove, e gli antichi del suo legno fabbricavano i simulacri degli dei per placarli e renderli mansueti dopo un'offesa. Gli abitanti di Epidauro fecero venire da Atene l'olivo per erigere le statue a Dania e ad Augeria, le vergini che si erano uccise per l'onta subita, ma avevano reso sterile il paese degli oltraggiatori (Erodoto); e i lacedemoni saccheggianti l'Attica si arrestarono tementi, di fronte al sacro olivo. Gli ambasciatori che chiedevano o portavano pace erano cinti d'olivo: ...Ramus manifestat olivae / Legatum causasque viae... (Stazio – Teb. II 387)
Il ramo d'olivo posto nella mano di un imperatore indicava pace data o conservata. I greci premiavano i vincitori dei giochi di Elide con un ramo d'olivo; e i mendicanti di Roma antica lo portavano come simbolo di protezione (supplicis arbor oliva). Dalla Biblia è frequentissimamente menzionato, perché non volle essere re degli alberi per non abbandonare il succo inserviente agli dei e agli uomini (Giudici – VIII. 9). Dio invia la colomba a Noè, portando in bocca l'olivo dalle verdi foglie (Gen. VIII. 11); è la pace mandata agli uomini dopo il tremendo castigo; e l'umiltà cristiana adotta la sacra pianta per i suoi riti dei catecumeni, della confermazione e degli infermi; ed insieme alla palma la benedice e la dona, nella giornata ricordante la Gerusalemme di Gesù piena di cantici, di osanna, di profumi, nel molle soffio primaverile: è il mistico arboscello dell'olivo che placa l'odio e disperde il rancore, che persuade all'umiltà e alla tenerezza del perdono. Ancora nel contado di Matelica, appena la sposa arriva alla soglia della casa novella, la suocera che l'attende le offre un ramo d'olivo e le dice: "E' la pace, o figlia mia!" Un olivo colpito dal fulmine anunciava, secondo gli àuguri, guerra imminente. Si coronavano d'olivo i cadaveri dei buoni (Artemidoro IV. 59). L'olivo indicava anche remissione. Il vessillo della immite Inquisizione di Spagna recava il motto: "misericordia et justizia" e intendeva simboleggiare la misericordia con il ramo d'olivo e la giustizia con la spada, tenute da san Domenico. In araldica i significati dell'olivo sono sempre coerenti a quelli comunemente allegorici: di pace, di vittoria, di benevolenza, di gloria. || Fu introdotto dai fenici in Italia, e presso di noi è albero plebeo, che nasce su tutte le rocce, su tutte le rive; Non vuole / per crescere, ch'aria, che sole, / che tempo, l'ulivo (Pascoli); Ma – umile e grande, pieno di forza morale e di grazia sentimentale – tiene il primato per rarità di forme, per copia di raccolto, e dà una squisita intonazione pittoresca, una dolce tintura di spirituale dolcezza ai temperati paesaggi che gli stranieri ci invidiano. Columella lo disse il primo e il più utile degli alberi: i fratelli olivi / che fan di santità pallidi i clivi / e sorridenti. (D'Annunzio – La sera fiesolana)" (Testo tratto da: Giovanni Cairo, "Dizionario ragionato dei simboli", Ulrico Hoepli, Milano, 1922, aggiornamento febbraio 2022). Per approfondire il tema della simbologia funeraria ottocentesca cliccare qui.
Texte en français. Dans l’antiquité classique, l’olivier est associé à Minerve, et symbolise l’ordre et la paix. Il est cultivé dans la plupart du Méditerranée, ses fruits sont depuis longtemps considérés précieuses et l’huile produit a la faculté de nourrir, guérir et allumer. C’est l’arbre biblique par excellence, associé en particulier à la paix qui suit le Grand Déluge. Depuis des siècles continue à être signe de paix et de concorde, entre les hommes et les hommes de Dieu. Ripa l’associe à les personnificationes de la docilité de la miséricorde, de la paix et de la union civile. Il est present sur les tombes du 19éme siècle sous forme de banderoles et couronnes.
Texto en español. En la antiguedad clásica el olivo está asociado a Minerva y simboliza el order y la paz. Cultivado en muchas partes del Mediterráneo, sus frutos siempre se han considerado preciosos y el aceite que saca tiene la facultad de nutrir, curar e alumbrar. Es el árbol bíblico por excelencia, asociado en particular a la paz y la concordia entre los hombres y entre los hombres y Dios. Ripa lo asocia a las personificaciones de la mansedumbre, de la misericordia, de la paz y de la unión civil. Está presente en las tumbas del siglo XIX en forma de decoraciones y guirnaldas.
Traduzioni a cura della classe 3^D del Liceo “Laura Bassi” di Bologna (Marta Massari, Alice Scala, Marianna Tortora), nell'ambito del progetto "Alternanza Scuola - lavoro", AS. 2016-2017.