Schede
"Emblema militare e usatissimo. Si dà l’onore della invenzione della tromba guerresca ad Osiride, re e dio dell’antico Egitto; ma alcune città del Delta la proscrissero per la somiglianza del suo suono con il raglio dell’asino, in cui raffiguravano l’aborrito Tifone. Omero, invece, dice inventor della tromba Dirceo; altri dicono Tirteo o Pifeo Tirreno, Giuseppe Ebreo, Mosè. Il poeta Ennio – per esprimere onomatopeicamente il suono aspro, forte e veloce della tromba primitiva – scrisse: At tuba terribili sonitu tarantara dixit
Dice Virgilio, celebrando il trombettiere di Enea: Misenum Aeolidem, quo non praestantior alter / Aere ciere viros, Martemque accendere cantu. (En. VI). E Claudiano: Excitet incestos turmalis buccina somnos.
Parimenti la tromba, con il suo alto strepito, diffonde la lode, la fama, la celebrità. Quella ch’eterna l’uom coll’aurea tromba (Alfieri). “Significat tuba famam et celebritatem” (Pietro Valeriano): veicolo efficacissimo di quel “mondan rumore” il quale non è altro che un fiato / Di vento, ch’or vien quinci ed or vien quindi. / E muta nome perché muta lato (Par. XI – 91). Rubens e Le Brum dipinsero la Fama con doppia tromba per significare ch’ella ripete e il vero e il falso." (Testo tratto da: Giovanni Cairo, "Dizionario ragionato dei simboli", Ulrico Hoepli, Milano, 1922 - febbraio 2022).
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