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Onofrio Zanotti

1787 - 1861

Scheda

Onofrio Zanotti (1787 - 1861), pittore ornatista, si sposerà con Clementina Gandolfi nel 1840. Il suo apprendistato avviene sotto la guida di Giuseppe Fancelli e di Gaetano Caponeri, infatti il Bianconi lo dice “scolare” prima dell’uno e poi dell’alto. Nel 1806 vince in Accademia un premio di seconda classe per l'ornato. Nella stessa Accademia Pontificia insegnerà in seguito in un corso di ornato. In occasione delle annuali premiazioni accademiche del 1810 espone una colonna, ed un'Arco trionfale d'invenzione all'acquerello. Pochi anni dopo, nel 1814, lo vediamo al fianco di Antonio Basoli come assiduo collaboratore nelle numerose commissioni che questi va eseguendo a Bologna. Tra il 1822 e il 1828 collabora col Caponeri alla decorazione del Palazzo Arcivescovile. Successivamente lo troviamo attivo in Palazzo Salina, nelle parti ornamentali di dipinti che vedono Giacomo Savini impegnato nelle scene di paesaggio. Con quest’ultimo lavora anche in palazzo Monti, poi Caprara, eseguendo una prospettiva. In Palazzo Spada, dove il Zanotti si dimostra, secondo lo Zucchini, “ornatore di eleganti pitture”, è al fianco di Pietro Fancelli, col quale collabora anche in Palazzo Garagnani.

Nel 1830 esegue dei decori in Palazzo Gregorini Bingham. Tra le tante opere lasciateci in edifici privati, pubblici e religiosi bolognesi, decisamente degna di nota è la prospettiva illusionistica all’interno della Sala del Consiglio in Palazzo Malvezzi, ristrutturato in quegli anni dal prestigioso scenografo bolognese Francesco Cocchi. Nel soffitto voltato a botte della stanza si apre magistralmente l’architettura dipinta dello Zanotti, racchiusa in una cornice ovoidale. Attivo per il Collegio Venturoli, esegue la prospettiva di fronte all’entrata: a lui si devono le parti di ornato, mentre i paesaggi spettano a Rodolfo Fantuzzi, suo collaboratore. Nell’atrio del suddetto collegio troviamo, inoltre, “la Memoria eretta al benemerito Fondatore”, “ornata a chiaroscuro da Onofrio Zanotti”, affianco ad un busto marmoreo di De Maria. E' citato dal Bianconi tra gli artisti attivi nel cantiere di palazzo Davia.

Oltre ai numerosi interventi negli edifici di cui si è fatta menzione, non mancano altrettanti interventi nei luoghi di culto della città e della provincia. Spesso è di supporto ad altri pittori specializzati nell'esecuzione delle figure, ma sovente interviene da solo. Nella Cattedrale bolognese lavora alla parte pittorica del monumento dell’Arcivescovo Lambertini e dipinge un’intera cappella della sagrestia. Nella chiesa di Santa Maria Maggiore vi sono suoi interventi decorativi, nel quale le figure spettano a Pietro Fancelli: D’Onofrio Zanotti è la moderna riquadratura a chiaroscuro (primo altare a destra, n.d.r.); nella cui cima dipinse il Fancelli una donna orante. … In occasione dei Decennali eucaristici del 1826, Onofrio Zanotti e Pietro Fancelli Professori, fecero adorna la tavola del Nosadella con nobile corniciamento d’ornamentale architettura e di finte statue simboliche, ed ora lo Zanotti ha rinfrescato dov’era duopo i fregi tutti ch’ei dipinse. Sempre a lui si deve il dipinto di una cappella in S. Giuseppe. In S. Nicolò degli Albari, sull’altare, vi è una sua bellissima decorazione a chiaroscuro, mentre all’interno della chiesa di S. Procolo, nella cappella del Santissimo “il frontale e l'ornato è buon dipinto di Onofrio Zanotti”. Altro intervento è nell'altare maggiore di S. Maria lacrimosa degli Alemanni dove la pala d'altare è adornata da una Ancona maravigliosamente dipinta a chiaro scuro, mentre in S. Maria della Carità interviene nel 1851 con Giuseppe Manfredini negli ornati del Presbiterio. Lavora come ornatista anche in: S. Tommaso di Strada Maggiore, S. Giacomo, S. Giuseppe e l’Annunziata, S. Maria della Pietà e S. Leonardo. In località Bertalia, l'oratorio della Natività fu rinovellato da breve tempo con decoro; e nalla Cappella fu dipinto l’ornato diligentemente da Luigi Biondi, sul pensiero del valente Onofrio Zanotti. In S. Leo di Sasso Marconi nel catino è un altro affresco rappresentante il Padre Eterno, ritratto dal Pedrini; e nei ventagli i quattro Evangelisti dipinti dal Zanotti.

Artista in patria di fama consolidata, riceve committenze anche al di fuori della sua città. Lo troviamo ad esempio a Forlì, dove esegue le decorazioni di palazzo Corbici Reggiani, collaborando con il figurista Giovanni Garzia. Nel cimitero bolognese, la Certosa, è documentato nell'esecuzione di quattro monumenti eseguiti tra il 1815 e il 1825. Sono dedicati ad Angela Arfelli (1815 ca) e Untersteiner Giuseppe (1825 ca), ambedue perduti. Tutt'ora esistente è quello a Giovanni Guidi, eseguito con Gaetano Caponeri nel 1818 e con cui aveva già collaborato per la tomba Arfelli. Nello stesso anno interviene per le parti dipinte della tomba Tomasoli, mentre quelle scolpite spettano al Franzoni e Petronio Rasori. 

Muore a Bologna nel 1861. La sua tomba è collocata in Certosa, nel Chiostro Maggiore a Ponente al n. LXIX/6, ove riposa insieme alla moglie Clementina Gandolfi, pittrice. La lapide riporta il seguente testo in latino: MEMORIAE . ET . CINERIBVS / ONVPHRII . ZANOTTI / BONONIENSIS / QVI / PICTOR . PARIETARIVS . INTER . PRIMOS . HABITVS . EST / VIR . PIVS . INTEGERRIMVS . EXTITIT / ANNOS . NATVS . LXXIV . DEC . XV . KAL . SEPT . / A . MDCCCLXI / FILII . MOESTISSIMI / FECERVNT . PATRI . OPTIMO . INCOMPARABILI

Roberto Martorelli