Scheda
Luigi Ungarelli nacque a Bologna il 29 luglio 1837 dall’ing. Pietro e da Anna Sedazzi. Compì i suoi studi classici presso i Barnabiti. Tra i suoi insegnanti vi era Padre Bertelli, professore di fisica, che aveva notato nell’alunno una particolare predisposizione per la materia e per questo lo aveva incoraggiato anche nello studio della matematica. Il rapporto tra i due rimase sempre vivo. Portato a termine questo primo percorso di istruzione, Luigi Ungarelli si sentì chiamato allo stato ecclesiastico ed iniziò il corso di teologia, che concluse con il conferimento della laurea dottorale ad honorem. Entrò poi nell’ordine dei Barnabiti.
Successivamente si dedicò all’insegnamento, occupazione che lo impegnò per tutta la vita. In un momento storico delicato, specialmente per Bologna, nel 1859 egli fondò il collegio che portava il suo nome. Sotto la sua saggia ed amorevole guida l’istituto conobbe momenti di vera e propria popolarità. La cittadinanza bolognese anche laica maturò, infatti, un vero e proprio rispetto -quasi una venerazione- nei suoi confronti, riconoscendo l’efficacia del suo metodo, sviluppato come educatore e come maestro di vita. Pienamente assorbito da questo impegno, riuscì a dedicarsi ben poco ai suoi amati studi, tuttavia, nei ritagli di tempo, accrebbe la sua già estesa cultura scientifica e storica. Nel 1864 compose un manuale elementare di Astronomia ad uso dei licei e l’anno successivo pubblicò un trattato di Geografia e Statistica, che incontrò il favore dei cultori della materia. Il suo interesse si rivolse anche alla storia, soprattutto a quella di Bologna, ed essendo un profondo conoscitore della città vi si dedicò, riuscendo a pubblicare con l’editore Zanichelli un volumetto intitolato Il primo passo della Geografia, ossia breve descrizione del Comune di Bologna che, nelle sue intenzioni, era solo un primo passo per un lavoro ben più approfondito. Nel 1904 il prof. Ungarelli fu chiamato a dirigere l’Osservatorio di San Luca e, nonostante l’età non più giovane e le malferme condizioni di salute, accettò l’incarico iniziando dal riordinare il servizio delle osservazioni quotidiane. Riprese inoltre con assiduità gli studi di meteorologia e, a sue spese, fece collocare presso l’Osservatorio una coppia di pendoli orizzontali per controllare anche i movimenti sismici del territorio.
Molteplici furono i riconoscimenti ricevuti in patria e all’estero: nel 1881 re Umberto I° di Savoia lo aveva nominato Cavaliere della Corona d’Italia e fu Canonico onorario della basilica di San Petronio. Lasciata la direzione del suo istituto, assunse quella del collegio Brabançon Jacobs o dei Fiamminghi di Bologna. Fu membro della Società Astronomica di Francia, della Società Geografica Italiana e della Società Sismologica Italiana. Morì il 7 febbraio 1907 lasciando un grande rimpianto e una profonda gratitudine in chi lo aveva conosciuto e frequentato.
Daniela Schiavina
In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.