Note sintetiche
Onorificenze
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Valoroso Ufficiale Medico, fedele alle leggi dell'onore, rifiutava sdegnosamente ogni collaborazione con gli oppressori della Patria per aderire alla causa della Libertà prodigandosi instancabilmente nella organizzazione e nel funzionamento di infermerie per i partigiani. Nei primi giorni dell'ottobre 1944, nel corso di un rastrellamento condotto da preponderanti forze nemiche, veniva sorpreso ed arrestato unitamente ad altri partigiani nella canonica di Cà di Gavina adibita ad infermeria. Il 20 ottobre 1944, nel poligono di Tiro a Segno di Bologna affrontava, con ammirevole comportamento, il plotone di esecuzione, concludendo la sua esistenza di medico generoso e di intrepido soldato.
Bologna, 20 ottobre 1944
Scheda
Ferruccio Terzi, da Alfredo e Maria Dal Re; nato il 16 luglio 1916 a Bologna; ivi residente nel 1943. Laureato in medicina.
Durante gli anni universitari fu responsabile della sezione cinematografica del GUF - per la quale aveva girato alcuni documentari a carattere medico - e collaboratore di "Architrave", il mensile del GUF che faceva la fronda al regime. Era nipote di Arconovaldo Bonacorsi, il "conte Rossi", comandante nella Guerra di Spagna e spietato squadrista.
Militò nella 66ª brigata Jacchia Garibaldi e successivamente nella 36ª brigata Bianconcini Garibaldi e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Con altri medici e studenti in medicina fece parte del servizio sanitario delle due brigate.
Prese parte ai combattimenti che si tennero a Santa Maria di Purocielo (Brisighella - RA) tra il 10 e il 13 ottobre 1944. Quando il grosso della brigata, sotto la pressione tedesca, dovette spostarsi verso il forlivese, decise di restare per curare 7 partigiani, feriti e non trasportabili, che erano stati lasciati nella canonica della chiesa di Gavina (Fognano - RA). Restarono con lui lo studente in medicina Renato Moretti e gli infermieri partigiani Laura Guazzaloca e Sergio Giulio Minozzi.
Due militari tedeschi, catturati dai partigiani e curati perché feriti, testimoniarono di essere stati "trattati bene". Per questo sia i feriti che i loro assistenti, quando vennero catturati dai tedeschi, furono trasferiti nell'ospedale di Brisighella. A quanto risulta, fu la prima volta che i tedeschi rispettarono un patto fatto con i partigiani per risparmiare la vita ai feriti.
Le brigate nere di Faenza (RA), quando furono informate della presenza dei partigiani feriti e dei sanitari che li curavano, fecero irruzione nell'ospedale e li catturarono.
Trasportato a Bologna con i compagni di lotta, venne fucilato, dopo essere stato seviziato, tra il 18 e il 20 ottobre 1944 al poligono di tiro.
Gli è stata conferita la medaglia d'argento alla memoria. Riconosciuto partigiano con il grado di sottotenente dal 10 aprile 1944 al 20 ottobre 1944. [Nazario Sauro Onofri]
E' sepolto nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della Certosa di Bologna ed è ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.