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Luciano Romagnoli detto/a Paolino

9 marzo 1924 - [?]

Scheda

Luciano Romagnoli, «Paolino», da Nino e Lea Carnevali; nato il 9 marzo 1924 ad Argenta (FE). Nel 1943 residente a Molinella. Studente universitario. Nel 1942, ebbe noie con le autorità fasciste per una falce e martello incisa sul banco di scuola.
Nell'autunno dello stesso anno aderì al PCI e, poi, svolse attività fra gli studenti liceali ed universitari a Bologna.
Dal febbraio al dicembre 1943 fu responsabile del PCI a Molinella. Dopo l’8 settembre 1943 svolse attività per organizzare la lotta armata contro i nazifascisti nel Molinellese e nella bassa Romagna.
Il 6 dicembre 1943, su richiesta dei fascisti di Molinella, venne arrestato a Conselice (RA) e poi tradotto davanti alla reggenza del RSI di Modena e sottoposto ad interrogatori. Ammise di essere un antifascista e dietro le minacce degli interroganti promise di presentarsi alle armi nell'esercito della RSI, presumendo di essere riformato. Fu immediatamente sospeso dal PCI. Fu messo in «quarantena» dai compagni con i quali aveva operato.
Nel febbraio 1944, entrò nella clandestinità e, con slancio, riprese l'attività contro i nazifascisti. Organizzò il FdG di Molinealla che diresse fino al maggio. Dal giugno all'agosto 1944 ebbe la responsabilità di dirigente zonale della bassa bolognese e diresse l'azione di massa dei lavoratori della terra.
Fu tra gli organizzatori degli scioperi delle mondine nelle risaie che si svolsero nel maggio e nel giugno 1944. Nel giugno promosse e pubblicò i periodici clandestini "La Mondariso", Organo delle mondine bolognesi, e "II Lavoratore agricolo", Organo dei contadini e dei braccianti agricoli. Dalla fine d'agosto ebbe l'incarico di dirigere l'agitazione e la propaganda della federazione bolognese del PCI, del cui comitato provinciale era stato chiamato a far parte. Il 3 settembre 1944 nel corso dell'assalto popolare al municipio di Castel Maggiore, sfollato nella frazione di Bondanello, svolse un comizio incitante alla insurrezione popolare.
Dal marzo all'aprile 1945 fu ispettore del Comando e vice commissario generale della div Bologna.
Riconosciuto partigiano dal 9 settembre 1943 alla Liberazione.
Il suo nome è stato dato ad una rotonda stradale di Bologna. Ha scritto: Lo sciopero nelle risaie del giugno 1944, in "La Voce dei lavoratori", Bologna, 19 ottobre 1946; L'8 settembre di "Liberei" (Giuseppe Bentivogli), "II Contemporaneo", a. I, n. 23, 4 settembre 1954; Aspetti della Resistenza nelle campagne bolognesi, in "Emilia", a. VII, n. 1, gennaio 1955. Di lui sono inoltre stati pubblicati Scritti e discorsi, a cura di L.Bignami, Roma, ESI, 1968.[AR] Testimonianza in RB2.