Note sintetiche
Scheda
RAMPONI GIORGIO (BOLOGNA I9OI-I959)
Si laureò in Ingegneria a Bologna nel 1923.
All'albo degli ingegneri risulta iscritto dal 1928 mentre anni dopo, nel 1932, farà parte anche dell'Ordine degli architetti. Di lui scrisse Carlo Tornelli: «Dopo una lunga esperienza svolta a fianco dell'architetto Melchiorre Bega, di cui era valido collaboratore, Giorgio Ramponi si dedicò alla libera professione imponendosi subito per le sue spiccate doti di artista e di architetto.
Aveva innata la passione per l'arte e fin sui banchi della scuola era riuscito a far conoscere le sue preclari qualità imponendosi un severo studio delle discipline artistiche non disgiunto dall'amore per gli studi di ingegneria.
Dotato di facile parola e di acutissimo ingegno, sapeva interessare colleghi e pubblico nell'esposizione, anche polemica, dei problemi che si dibattevano nei campi dell'urbanistica, dell'architettura e dell'arte.
Fu uno dei più quotati architetti italiani e i suoi studi e le sue realizzazioni avevano sempre un'impronta personale derivata dal tormento dell'artista nella ricerca di forme nuove sempre gustose e originali. La sua attività artistica lo ha posto in primo piano anche nel campo della pittura cui si dedicava nelle ore di riposo. Recentemente in una sua "personale" riscosse i favori della critica e del pubblico.
Partecipò al concorso nazionale per l'imbocco di via Roma». Del gruppo, denominato «Porta Stiera 6» facevano parte Ramponi, Bertocchi, Bottoni, Giordani, Legnani e Pucci. La loro ipotesi d'intervento, malgrado l'ex-aequo, fu tra le più avanzate per l'epoca. Tornelli, nel ricordare la figura di Ramponi ne illustra pure la carriera: «La sua attività artistica si è svolta in multiformi opere.
Per gli alberghi: Palace hotel (Milano), hotel Mediterraneo (Firenze), hotel Astoria (Reggio Emilia), trasformazione e arredamento del Palace hotel (Bari), hotel e ristorante San Donato (Bologna). Per i palazzi: palazzo del Toro (ex Brun), palazzina Gramegna (Milano), palazzina a Porta Santo Stefano in collaborazione con l'ingegnere Tornelli, palazzo in piazza Galileo (Bologna) in collaborazione con l'ingegnere Tornelli, palazzo in via Marconi 6-8 (Bologna) in collaborazione con l'architetto Travaglini, villa Bertagni (Bologna) in collaborazione con l'ingegnere Stanzani ecc. Per gli ospedali: ampliamento dell'istituto ortopedico Rizzol i , in collaborazione con l'ingegnere Rabbi.
La sua intensa attività è dimostrata inoltre dalle sue numerose partecipazioni a commissioni e consessi. Era stato membro della Commissione del piano di ricostruzione di Bologna nell'anno 1946, membro della Commissione del Piano regolatore generale di Bologna negli anni 1945 e 1956-1959, membro dell'Accademia Clementina dall'anno 1948, membro effettivo dell'Istituto nazionale di urbanistica». Nel 1930 Ramponi partecipò al concorso per la cattedrale di La Spezia, il cui progetto fu commentato da Bertocchi: «fra i bolognesi che insieme al Vaccaro e al Biscaccianti figurano in questa esposizione, va notato il Ramponi, che ha un'opera studiata con amore e disegnata con gusto».
Nel 1933 Tornelli, Bega e Legnani furono invitati alla V Triennale di Milano e realizzarono la casa Appenninica. Pochi anni dopo, nel 1935, progetta per la 1° Mostra corporativa dell'agricoltura il padiglione della Praticoltura e sementi assieme al professore De Maria.