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Giovanni Putti

1771 - 1847

Scheda

Il Museo civico del Risorgimento di Bologna ha in programma la realizzazione di un volume monografico dedicato all'artista. Chi fosse a conoscenza di opere o dati biografici è pregato di contattare il Museo: museorisorgimento@comune.bologna.it   051.225583

Studente all'Accademia Clementina, negli anni di fine Settecento si aggiudicò diverse medaglie accademiche e nel 1810, quando era ormai un artista noto ed esperto, vinse il Premio Curlandese di Scultura. La sua prima attività è legata agli apparati effimeri che, ancora ad inizio Ottocento, a Bologna si eseguivano durante la Settimana Santa o in occasione delle esequie di personaggi illustri. Trasferitosi a Milano nel 1809, modellò il tripode che, tradotto in argento, fu donato dal Regno d'Italia al Re di Roma, ebbe parte ai lavori della facciata del Duomo e alla decorazione plastica dell'Arco della Pace, modellando le quattro Vittorie equestri poste sull'attico.

Dopo il rientro a Bologna nel 1814, pur non trascurando altri incarichi, lavorò prevalentemente ai sepolcri bolognesi. Il suo rientro in età di Restaurazione, la sua produzione plastica aggiornata e al contempo abbondantemente rispettosa della ricchezza materica e del virtuosismo materico di gusto barocco, ancora di gran moda a Bologna, fu molto apprezzata. Già nel 1809, su commissione comunale, aveva eseguito i due Piagnoni ancor oggi posti all'ingresso ottocentesco del cimitero. Negli anni venti gli vennero allogati i due Leoni a capoportico del Chiostro Maggiore e due Geni funebri (di cui oggi ne rimane uno solo) per i pilastri minori del cancello d'ingresso della Certosa. Alla sua esperienza si deve uno dei più significativi cataloghi di scultura neoclassica del cimitero, dato che sono a noi noti ben trentuno monumenti da lui eseguiti. Muore a Bologna nel 1847.

Emanuela Bagattoni

"Putti Giovanni allievo di Giacomo De Maria, autore delle opere seguenti: Statue nella chiesa della Mascarella, Sculture nel monumento Vogli (recinto dei Sacerdoti), dei monumenti Uttini, Marchetti, Sampietri (nel chiostro della cappella), del monumento Levi (nel chiostro maggiore), dei due grandi piagnoni sui pilastri del cancello, e delle sculture dei monumenti Ferlini e Comi (nella sala della Pietà), dei due leoni nel monumento Bentivoglio ( cella della loggia delle Tombe), della statua velata, nel monumento Fornasari e del monumento Maldini ( nel chiostro d’ingresso ), fece ancora alcune statue nella facciata di S. Caterina ( in via Mazzini) V. Franceschi. I due puttini coronati di stelle (nella chiesa dei Poveri), S. Andrea, S. Pietro e S. Giacomo (statue nella chiesa dei Cappuccini)." (Tratto da "La storia delle arti del disegno studiata nei monumenti che si conservano in Bologna e nei suburbi", Bologna, 1888).