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Luciano Minguzzi

24 maggio 1911 - 30 Maggio 2004

Scheda

Luciano Minguzzi, da Armando e Violante Fiorini; nato il 24 maggio 1911 a Bologna; ivi residente nel 1943. Scultore. La sua formazione avviene all'interno dell'Accademia di Belle Arti felsinea, sotto l'insegnamento del pittore Giorgio Morandi, dello scultore Ercole Drei, seguendo le lezioni dello storico dell'arte Roberto Longhi. A sua volta viene poi chiamato a tenere la cattedra di scultura dell'istituto bolognese. Da ragazzino è ritratto dal pittore Giovanni Romagnoli. E' figlio d'arte, il padre Armando fu scultore ed ebanista protagonista della scena artistica bolognese di inizio '900, il quale ha un ruolo fondamentale nell'insegnare al figlio le pratiche della scultura sui più diversi materiali.

Nel 1938 partecipa all'Esposizione del Sindacato delle Arti di Bologna, aggiudicandosi il premio per la scultura. Le sindacali sono occasioni per fare conoscere numerosi giovani artisti che diverranno protagonisti della scena cittadina: insieme a Minguzzi si segnalano tra gli altri Pompilio Mandelli, Aldo Borgonzoni, Giovanni Ciangottini, Ilario Rossi. Espone a moltissime edizioni della Biennale di Venezia, dove ottiene crescenti consensi di critica e di pubblico, esponendo durante la sua vita a Budapest, Vienna, Parigi, Santiago del Cile, Rio de Janeiro. In occasione della XXIII rassegna veneziana gli viene riservata una sala personale. Nel 1943 ha una sua mostra personale alla IV Quadriennale di Roma, dove si aggiudica il premio di 25,000 lire. Sicuramente è tra gli artisti bolognesi che più si impegnano nel partecipare attivamente ai circoli culturali nazionali ed europei, anche soggiornando a Parigi e visitando Londra, proponendo tra gli anni '30 e '40 opere lontane dalla retorica del regime fascista. Trasferitosi a Milano nel 1951, insegna nell'Accademia di Brera tra il 1956 e il 1975. Nel 1967 è inaugurata la chiesa di San Giovanni a Casalecchio Di Reno, edificata su incarico del cardinale Giacomo Lercaro e progettata dall'architetto Melchiorre Bega: la statua del san Giovanni Battista sul fonte battesimale è di Minguzzi. Tra le commissioni più importanti si segnalano il Monumento a Giuseppe Massarenti di Molinella (1953), la quinta Porta del Duomo di Milano (1965), la Porta del Bene e del Male per la Basilica di San Pietro in Vaticano del 1977 (inizialmente progettata per San Petronio a Bologna e poi voluta da Papa Montini per il tempio romano), l’altare maggiore del Duomo di Brescia (1983). Nel cimitero monumentale della Certosa di Bologna esegue diverse opere di commitenza privata, che si caratterizzano per l'altissima qualità, coprendo un lungo periodo di tempo, dagli anni della formazione a quelli della maturità.

Durante il secondo conflitto mondiale, nel suo studio di palazzo Bentivoglio a Bologna si tengono incontri clandestini fra intellettuali e dirigenti del PCI, afferenti alle attività del Gruppo intellettuale «Antonio Labriola». Durante la lotta di liberazione, dal CUMER, riceve compiti di rilevazione, di informazioni sulla dislocazione e gli spostamenti dei comandi e dei reparti militari tedeschi. Riconosciuto partigiano dall'1 luglio 1944 alla Liberazione. Ha scolpito le due statue del Partigiano e della Partigiana, fuse col bronzo ricavato dalla statua equestre di Benito Mussolini di Giuseppe Graziosi, abbattuta il 26 luglio 1943 da parte dei manifestanti dal piedistallo antistante la Torre di Maratona del Littoriale (adesso Stadio Comunale di Bologna). I due grandi bronzi, inizialmente collocati accanto alla Palazzina della Direttissima alla Montagnola dal 7 novembre 1986 si trovano accanto al cassero di Porta Lame.

Lo scrittore e poeta Piero Jahier nel 1946 così interpreta l'opera di Luciano Minguzzi: "Grazie a Manzù, Minguzzi e altri pochi, si è prodotto nella scultura italiana di questo ventennio, il crollo di ogni materialismo visivo o plastico e l'umile ritorno all'umano, scrutato nel linguaggio figurativo del passato, ma soprattutto ascoltato e costruito nel più intimo della propria coscienza e sensibilità".