Note sintetiche
Scheda
Valter Mignani, da Guido e Ines Lolli; nato il 17 agosto 1927 a Monte San Pietro. Nel 1943 residente a Casalecchio di Reno. Apprendista tornitore.
Nel 1944 si arruolò nelle brigate nere, dalle quali disertò quasi subito.
Nella primavera entrò a far parte del battaglione Monaldo della 63a brigata Bolero Garibaldi, con funzione di caposquadra, e operò nella zona di Monte San Pietro. Il 27 agosto 1944 fu catturato con numerosi altri partigiani e civili durante il grande rastrellamento compiuto dalle brigate nere nella zona che va da Monte San Pietro a Castello di Serravalle.
I fascisti gli promisero la libertà, se avesse tradito i compagni di lotta. Ha scritto di lui Remo Righetti: «Se si fosse riunito ai vecchi camerati e avesse loro segnalati i partigiani presenti nel gruppo radunato (dei rastrellati) avrebbe avuta salva la vita. Egli rimase impavido, ci sfilò davanti, ci guardò in faccia ma non si scompose, non ci tradì. Indispettiti, i fascisti lo bastonarono davanti ai nostri occhi, ma il partigiano Mignani non parlò».
Venne fucilato poco dopo sul greto del torrente Lavino a Calderino (Monte San Pietro) con i fratelli Giuseppe e Primo Fenara, Libero Grandi ed Elio Roda.
Riconosciuto partigiano dal 10 maggio 1944 al 27 agosto 1944. [O]
E' ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.