Scheda
Marietta Marcolini (Firenze, 1780 - ivi, 1855), contralto. "Bella figura, una fisionomia espressiva ed interessante al naturale in tutte le sue azioni, una comica perfetta, una voce di contralto gradita al cuore, oltre buona scuola, perfetta intonazione e maniera soave": questo bel ritratto è del 1812 (Il Giornale del Dipartimento del Reno 16 giugno 1812), ma già nell’autunno del 1810, quando fu invitata al Casino la prima volta, i bolognesi avevano avuto modo di apprezzarla come esilarante protagonista della stagione al Corso, con Oro non compra amore di Portogallo, La capricciosa pentita di Valentino Fioravanti e L’aio nell’imbarazzo di Pilotti (Il Redattore del Reno 29 settembre 1810, 17 novembre 1810, 20 novembre 1810).
Con Oro non compra amore conquistò l’anno dopo anche Milano, nonostante il confronto con la Elisabetta Gafforini: "La Marcolini, se non superò nella pienezza di alcune corde la voce sonora della signora Gafforini che cantò già in quest’opera stessa nel Teatro della Scala, certo è che la sorpassò di molto nella naturalezza di esprimere con tutta la persona una difficilissima pantomima, ciò che forma la più piacevole ed astrusa parte di questo Dramma. Dilicata e dotta nell’arte del canto, non lo è da meno nell’arte comica" (Il Redattore del Reno 30 luglio 1811).
Quando tornò al Casino quattro anni dopo, la sua carriera aveva già avuto la consacrazione di tre "prime" rossiniane: il Ciro, La pietra del paragone e soprattutto L’Italiana in Algeri, il cui rondò fu "eseguito con una tal finitezza, con sì maestrevol maneggio delle penetranti estese sue corde, che l’estasi promosse" (Il Giornale del Dipartimento del Reno 1 giugno 1813). A Bologna era ancora una volta protagonista della compagnia che agiva contemporaneamente al Contavalli (di nuova apertura), al Corso e al Comunale: "La insuperabile Marcolini si presta con molta grazia a questa ambulazione, e dopo avere per un corso regolare piaciuto al nuovo Teatro Contavalli con la Matilde, con l’Oro non compra amore, col Ser Marcantonio, con la Cameriera astuta, coll’Italiana in Algeri, è passata con quest’ultima al Gran Teatro Comunale per due sere, indi è ritornata al Teatro Contavalli, e li 2, 3, 4 del corrente dicembre si fermerà al Teatro del Corso con la sua Italiana in Algeri. Non vi debbo tacere che la beneficiata della Marcolini fu molto gradita, e che vi sostenne il personaggio di Orfeo nella cantata a bella posta scritta da valente poeta e messa in musica dal signor marchese Francesco Sampieri Accademico Filarmonico" (Il Giornale del Dipartimento del Reno 1 dicembre 1814). Cantò fino agli anni Venti.
Testo tratto da 'Un mondo di musica: concerti alla Società del Casino nel primo Ottocento', a cura di Maria Chiara Mazzi, Bollettino del Museo del Risorgimento di Bologna, 2014.