Note sintetiche
Scheda
Vinka Kitarovic, «Lina» (nel Bolognese) e «Vera» (nel Modenese), da Spiro e Tona Kuzina; nata il 5 aprile 1926 a Sebenico (Jugoslavia). Frequentò il 6° anno di ginnasio secondo l'ordinamento scolastico in atto in Jugoslavia.
Studentessa, aderì all'Unione della gioventù comunista (SKOJ) alla fine del 1942. Stante l'occupazione italiana della regione, venne arrestata per attività di opposizione dalla polizia fascista, a Sebenico, nell'autunno 1942.
Dopo quindici giorni di carcere, assieme ad altre due connazionali arrestate per motivi politici anch'esse, venne tradotta in Italia, a Bologna, e rinchiusa in una casa di rieducazione per minorenni, minorate e prostituite.
Attraverso una guardiana dell'istituto animata da sentimenti antifascisti, si collegò con i comunisti Linceo Graziosi e Giorgio Scarabelli. Con questi concertò la fuga dall'istituto che realizzò, assieme ad una delle due compagne jugoslave agli inizi dell'ottobre 1943, approfittando del trambusto accaduto durante un bombardamento aereo.
Tramite la trafila clandestina venne nascosta in una casa colonica a Zola Predosa.
Di qui salì in montagna, sopra Monte San Pietro, per collaborare ad un tentativo di insediamento partigiano nella zona; tentativo fallito per via di una delazione.
Rientrò a Zola Predosa e poi si nascose presso la residenza dei fratelli Gianni, Giacomino e Vincenzo Masi .
Dal febbraio al giugno 1944 svolse attività, in qualità di staffetta, nella 1a brigata GAP Gianni Garibaldi. Ricercata dalla polizia fascista sfuggì all'arresto trasferendosi nel modenese.
Venne inserita nel comando della 65a brigata Walter Tabacchi della 2a div Modena Pianura e lavorò a stretto contatto col comandante Italo Scalambra.
Agli inizi del 1945 venne designata componente dell'ufficio di collegamento del CUMER a Modena.
Riconosciuta partigiana, con il grado di capitano, dall'8 febbraio 1944 alla Liberazione. Testimonianza in RB5. [AR]
Ulteriori approfondimenti sul sito "Resistenze in Cirenaica"