Scheda
Fabio Frassetto fu uno dei più insigni antropologi del suo tempo e docente presso l’università di Bologna per oltre quarant’anni. Nacque a Sassari nel 1876, si iscrisse all’università di Torino dove si laureò nel 1901 in Scienze naturali, fu allievo di Cesare Lombroso del quale divenne assistente volontario nell’ultimo anno di corso. In seguito si trasferì a Padova dove fu assistente per un paio d’anni e successivamente a Roma conseguendo per titoli la docenza in antropologia. Si laureò anche in medicina, fece parte di numerose Accademie e società scientifiche italiane e straniere. Nel 1904 tenne un corso di antropologia presso l’università di Bologna dove il successo fu tale che fu istituita una cattedra per la nuova materia e Fabio Frassetto vinse il concorso ottenendo il posto di ruolo che ricoprì per oltre quarant’anni. Si occupò anche di antropologia criminale, di biometria e di etnologia. Acquistò notorietà internazionale per le sue ricerche che tendevano a ricostruire le sembianze di uomini illustri a partire dalle ossa del cranio. Allo scoppio della Grande Guerra vi partecipò come volontario. Gli fu permesso di esaminare lo scheletro di Dante Alighieri nel 1921 e dopo anni di studi pubblicò la monografia Dantis Ossa giungendo alla ricostruzione del vero volto di Dante. Nella cappella di S. Domenico dell'omonima basilica di Bologna è collocato il ritratto in marmo del santo, realizzato sulla base degli studi di Frassetto.
La sua attività scientifica fu continua e ininterrotta, pubblicò quasi 200 lavori, alcuni dei quali su popolazioni lontane nel tempo o sconosciute come gli Etruschi, antiche popolazioni nel bolognese e di altre regioni italiane. Si occupò anche di antropologia patologica con studi sulle deformazioni craniche, sull’albinismo e sui caratteri antropologici di tubercolotici. Introdusse l’uso dei metodi matematici e statistici nel campo delle scienza biologiche. Si fece promotore, nonostante la mole di lavori scientifici, anche dell’istituzione della “mensa dello studente” nel 1925 e della creazione dell’Istituto di Antropologia e dell’annesso Museo di cui curò e ordinò personalmente le ricche collezioni scheletriche. Muore nel novembre 1953. All'antropologo non gli fu risparmiato il dolore di sopravvivere al figlio, morto a 33 anni. Flavio Frassetto (1913-1945) era nato a Sassari e si era laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bologna, fu capitano di cavalleria in servizio effettivo, cadde durante la seconda Guerra Mondiale e fu decorato con medaglia di bronzo al valor militare. Padre e figlio riposano insieme in una cripta in campo Carducci lungo il muro di cinta, opera dello scultore Farpi Vignoli. Sono rappresentati sdraiati uno di fronte all’altro, guardandosi con un intenso e muto colloquio.
Emanuela Austerlitz