Note sintetiche
Onorificenze
Medaglia d'Oro al Valor Militare
Partigiano d'eccezionale valore partecipava a tutte le più audaci imprese compiute dalla VII brigata GAP coprendosi di leggendaria gloria. La liberazione dei duecentocinquanta detenuti politici dalle Carceri di San Giovanni in Monte, l'attacco alla sede del comando nazifascista, l'assalto alla polveriera di Villa Contri e mille altre imprese da lui compiute testimoniano il suo epico coraggio. Arrestato dalle SS tedesche teneva fronte ai più assillanti e stringenti interrogatori con fierezza tale da sbalordire gli stessi inquisitori; ad un Maresciallo che lo interrogava su come avesse fatto a uccidere i tanti nemici rispondeva "così" e impossessatosi con slancio fulmineo di una pistola appesa alla parete la puntava sul petto del sottufficiale sbigottito da tanto ardimento. Dopo aver compiuto il superbo gesto, con generosità senza pari, indice della sua grandezza d'animo, non faceva partire il colpo che avrebbe freddato il bieco soldato tedesco e con gesto che ha del sublime gettava con disprezzo l'arma lontana. Il nemico ammirato da tanta fierezza gli consentiva la morte degli eroi e lo fucilava al petto.
Scheda
Dante Drusiani, nome di battaglia "Tempesta", da Giovanni e Teresa Borsari; nato il 3 febbraio 1926 a Porretta Terme. Nel 1943 residente a Bologna. Licenza elementare. Operaio tornitore.
Militò nella 7ma brigata GAP Gianni Garibaldi con funzione di comandante di compagnia e operò a Bologna partecipando a varie azioni tra cui la liberazione dei detenuti politici dal carcere di San Giovanni in Monte del 9 agosto 1944; l'assalto della sede del comando tedesco all'Hotel Baglioni; l'assalto della polveriera di Villa Contri.
Catturato dai tedeschi fu a lungo interrogato e torturato e infine fucilato il 14 dicembre 1944. Riconosciuto partigiano dal 9 settembre 1943 al 14 dicembre 1944. Gli è stata conferita la medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Il suo nome è stato dato a una scuola elementare e a una strada a Bologna. [Luigi Arbizzani]
"Arrestato dalle SS tedesche teneva fronte ai più assillanti e stringenti interrogatori con fierezza tale da sbalordire gli stessi inquisitori; ad un Maresciallo che lo interrogava su come avesse fatto a uccidere i tanti nemici rispondeva "così" e impossessatosi con slancio fulmineo di una pistola appesa alla parete la puntava sul petto del sottufficiale sbigottito da tanto ardimento. Dopo aver compiuto il superbo gesto, con generosità senza pari, indice della sua grandezza d'animo, non faceva partire il colpo che avrebbe freddato il bieco soldato tedesco e con gesto che ha del sublime gettava con disprezzo l'arma lontana. Il nemico ammirato da tanta fierezza gli consentiva la morte degli eroi e lo fucilava al petto."
E' sepolto nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della Certosa di Bologna ed è ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno e nel Monumento Memoriale di Monte Sabbiuno.