Note sintetiche
Scheda
Nato a Medicina il 24 dicembre 1833 da Antonio e R. Cappellari. Prese parte a quasi tutte le campagne risorgimentali e spedizioni garibaldine dal 1848 al 1871: combatté nel biennio rivoluzionario 1848-49, nella Seconda guerra d'Indipendenza, nelle file dell'Esercito Meridionale nel 1860 (inquadrato molto probabilmente nel III Reggimento della 4a Brigata “Sacchi”) e durante la Terza guerra d'Indipendenza. Fu poi a Creta, durante l'insurrezione degli anni 1866-67, inquadrato nella colonna del colonnello Coroneos in qualità di comandante della squadra italiana. Fu protagonista della battaglia di Giracari e pertanto proposto per un'onorificenza al valor militare dal governo provvisorio cretese.
Il 30 agosto 1867 Cesari rimpatriò in Italia per partecipare, come Sergente, alla campagna dell'Agro Romano per la Liberazione di Roma: in questa occasione fu ferito al braccio sinistro nel combattimento di Bagnorea (4 ottobre). Infine, indossò per l'ultima volta la camicia rossa in Francia, nel 1870: Capitano del Battaglione Cacciatori di Marsala, rimase ferito il 21 gennaio 1871 a Talant, «combattendo per la Repubblica Universale».
Una volta tornato in Italia, Cesari aderì all'internazionalismo. Uno dei membri più in vista del Fascio Operaio, nel 1874 fu tra i maggiori promotori di uno sciopero dei lavoratori della Manifattura Tabacchi: fu pertanto ammonito dalla Questura felsinea. Dopo aver preso parte al tentativo di insurrezione anarchica dell'8 agosto di quell'anno riparò a Ginevra, dove si iscrisse alla Lega dei Lavoratori. Qualche tempo dopo, lasciò la Confederazione elvetica per andare a combattere nelle file degli insorti in Erzegovina: tra il gennaio e il marzo 1876 fu addetto allo Stato Maggiore del Vovosta Iubibratix e partecipò allo scontro del 5 marzo presso Iobusca contro le truppe turche. Fatto prigioniero dagli Austriaci il 12 marzo a Galice, fu tradotto al confine e costretto a far ritorno a Bologna.
Dopo un periodo trascorso a Spoleto, dove secondo la Prefettura bolognese «associato ad altri facinorosi fu causa di continui disordini», fu nuovamente arrestato, soggetto ad un ulteriore provvedimento di ammonizione e costretto a lasciare l'Umbria per Bologna. Ormai anziano, negli anni '90 fu nominato custode della Società dei Reduci delle Patrie Battaglie.
Morì a Bologna il 1° settembre 1895. Il suo santino riassume così la sua “epopea”: «Richiesto da un Re d'Italia a quali fatti d'arme aveva preso parte, rispose: “Maestà, feci tre campagne per l'ITALIA e quattro per l'UMANITÀ!” affermando così la sua fede nel più puro Internazionalismo, fatto di pensiero e d'Azione».
Andrea Spicciarelli
FONTI e BIBLIOGRAFIA: E. Gianni, L'Internazionale italiana fra libertari ed evoluzionisti. I congressi della Federazione Italiana e della Federazione Alta Italia dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori (1872-1880), Milano, Edizioni Pantarei 2008, ad nomen; Archivio di Stato di Bologna, Gabinetto di Prefettura, Registri Vari, Registro-Rubrica degli affiliati ai partiti sovversivi, ad nomen (copia depositata presso la Biblioteca del MRBo); Archivio di Stato di Torino, Alla ricerca dei garibaldini scomparsi (database consultato al link: https://archiviodistatotorino.beniculturali.it/naviga-patrimonio/progetti/alla-ricerca-dei-garibaldini-scomparsi/ in data 22 aprile 2021); MRBo, Posizione d'Archivio Cesari Cesare. Scheda redatta il 22 aprile 2021. Ultimo aggiornamento: 15 maggio 2021.