Note sintetiche
Onorificenze
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Ferito alle gambre durante un assalto, non abbandonava il suo posto, ed incitava con la voce i dipendenti a preseverare nella lotta, finchè in un violento contrattacco, cadeva nuovamente ferito e fatto prgioniero. Subito liberato dai suoi soldati, moriva, in seguito in un ospedale italiano per le ferite riportate. Oslavia, 6 agosto 1916
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Alla testa del proprio reparto, che affrontava il fuoco per la prima volta con energia e valore, malgrado forti perdite, mantenne nei dipendenti la coesione e la disciplina ed oppose valida resistenza al nemico preponderante in forze e in mezzi. Costretto a ripiegare, lo fece sempre combattendo con fermezza e tenacia esemplari. Trovatosi insieme a pochi supersititi superati dagli altri reparti, riunì un nucleo di dispersi del reggimento, e con essi, raggiunse il battaglione in altra posizione, rientrando in combattimento. Sul punto di essere sopraffatto da forze soverchianti, con impareggiabile risolutezza si slanciò coi pochi suoi uomini alla baionetta, trattenendo il nemico alla sua avanzata, mentre i nostri rinforzi si disponevano su una posizione retrostante ed aprivano il fuoco. - Val d'Assa, 20 - 25 maggio 1916
Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Coaudiuvava molto efficacemente il comandante del battaglione nel recare ordini ed avvisi, in zona battuta da violento fuoco nemico. Ferito, incitava i dipendenti alla lotta prima di recarsi al posto di medicazione, ove veniva, poi, nuovamente colpito. Monte Coston, 20 agosto 1915
Scheda
Beghelli Vito, (Medaglia d'argento al valor militare, Medaglia d'argento al valor militare, Medaglia di bronzo al valor militare), di Raffaele, capitano nel 206mo reggimento Fanteria, nato a Bentivoglio nel 1882, dimorante a Bologna, morto per ferite nell'ospedaletto da campo n.060 il 9 agosto 1916, sepolto nel cimitero di Medea. Ufficiale effettivo. Celibe.
Nell'agosto del 1916 l'ospedale da campo n. 060 si trovava nei pressi di Medea (GO).
E' ricordato nel Lapidario della Basilica di Santo Stefano a Bologna.