Note sintetiche
Scheda
Argentino di nascita (i genitori, bolognesi, si erano trasferiti oltreoceano in giovane età e fecero ritorno a casa nel 1912), capostipite di una dinastia di validi calciatori (Emilio, Cesare e Augusto detto Nene) viene considerato il primo grande giocatore del Bologna. Cominciò giovanissimo in rossoblù come attaccante di eccellente vena realizzativa per poi arretrare dopo la sospensione bellica in difesa, diventando il fulcro della squadra e il propulsore principe non solo per l’interpretazione del ruolo, fatta di classe, visione di gioco e grande foga agonistica, ma anche per l’istintivo carisma che ne faceva il trascinatore dei compagni. Durante la Prima guerra mondiale, che ne sospese quasi subito la carriera, tenne unita la squadra e, come capitava allora ai giocatori di maggior prestigio, allevò nei “Boys” rossoblù la nidiata di futuri campioni che avrebbero poi fatto la fortuna del Bologna a partire dagli anni Venti.
Chiusa la parentesi bellica, il suo talento fiammeggiò, anche se non venne mai chiamato in Nazionale. Giocatore di esemplare correttezza, giovane colto (si diplomò da architetto) e di contagiosa simpatia, divenne proverbiale il suo «Sveglia!» gridato ai compagni nei momenti di difficoltà, capace di rianimare una prestazione scialba. Un tragico tragico destino lo attendeva. Giocò l’ultima partita il 9 gennaio 1921, poi si ammalò di setticemia. Dopo poche settimane la malattia pareva in via di risoluzione, tanto che esultò a casa il 6 febbraio per il clamoroso 10-1 dei compagni sui tradizionali rivali del Modena e, grazie a una apparente ripresa dal male, si disse pronto a tornare in campo la domenica successiva. Invece, un improvviso aggravamento lo rapiva alla vita alle 18.20 del 12 febbraio, provocando sgomento non solo tra i tifosi del Bologna, ma in tutta la città. I suoi funerali videro una imponente partecipazione di folla, alla presenza delle autorità cittadine e dei rappresentanti delle squadre avversarie, giunti per rendere onore al campione, considerato la “bandiera” del club rossoblù. Gli sarebbe poi stato intitolato lo stadio Sterlino. E’ sepolto insieme al fratello Emilio e ad Alfonso Pessarelli, difensore del Bologna dei pionieri, nella tomba di famiglia posta nel portico sud del Chiostro VIII.
Presenze in rossoblù in Campionato 43 presenze reti 11
In Italia
1913-14 Prima Categoria 11 presenze reti 6
1914-15 Prima Categoria 8 presenze reti 3
1919-20 Prima Categoria 20 presenze reti 2
1920-21 Prima Categoria 4 presenze reti 0
Carlo Felice Chiesa
Testo ricavato da Il secolo rossoblu. L'enciclopedia e la storia dei cento anni di Carlo Felice Chiesa e Lamberto Bertozzi, Carlo caliceti, Gianfranco Civolani, Minerva Edizioni, Bologna, 2009