Schede
Antonino Malaguti (1908-2003), originario di San Giovanni in Persiceto, si era trasferito nel 1918 con la famiglia ad Anzola Emilia. Raggiungendo Bologna in bicicletta, aveva frequentato i Corsi professionali dell’Istituto Aldini-Valeriani e lavorato, nel contempo, presso l’Officina-garage Scarani, in Via Toscana. Promettente ciclista, aveva vinto nel 1924 tredici gare su venti riservate ai novizi.
Abbandonata la carriera agonistica nel 1931, a seguito di un grave incidente, si era perfezionato nella costruzione dei telai per biciclette nell’officina meccanica del fratellastro Guido Grazia, in Via Mirasole. Prima del secondo conflitto mondiale la ditta F.lli Malaguti di Antonino Malaguti e Guido Grazia, con negozio in Via Santo Stefano e officina in Via San Vitale, costruiva biciclette per turismo e da corsa molto apprezzate, attività ripresa poi nel dopoguerra, con la proposta anche di biciclette e ciclomotori con motore Mosquito Garelli.
Nei due decenni successivi la produzione era progressivamente aumentata, di pari passo con il successo dei motocicli Malaguti. Il trasferimento nello stabilimento di San Lazzaro di Savena, nel 1960, aveva sancito il definitivo abbandono delle biciclette in favore delle moto di piccola cilindrata, costruite in un gran numero di modelli e varianti; come del resto avverrà anche nei decenni successivi, affermando il marchio come uno dei maggiori costruttori in ambito nazionale. La Malaguti ha cessato l’attività nel 2011.
Antonio Campigotto
Testo tratto da "La Ruota e l’Incudine la memoria dell’Industria Meccanica bolognese in Certosa", Minerva, 2016