Schede
Costituita nel marzo 1915 dai depositi del 16° e 59° Fanteria.
Anno 1915
La Brigata raggiunge alla fine di maggio il Friuli, dove è destinata alle dipendenze della 29a divisione. Ad inizio giugno è a San Giovanni di Manzano (oggi San Giovanni al Natisone, in provincia di Udine: ha assunto l'attuale denominazione nel 1928), quindi a Villanova del Judrio.
Nella seconda metà di luglio la Brigata è impegnata sul fronte compreso tra Lucinico e Villanova di Monte Fortin (l'odierna Villanova di Farra, nel Goriziano), dove alcuni reparti concorrono assieme agli uomini della “Casale” e della “Pavia” a sortite contro il Monte Podgora (it. Monte Calvario).
La Brigata spende l'agosto impegnata in linea nei pressi di Villanova di Farra, quindi è dislocata dopo un periodo di riposo tra Camino di Buttrio e Manzinello, sulla riva sinistra del fiume Torre.
Il 21 ottobre il comando di Brigata ed il 132°, oltrepassato l'Isonzo, giungono a Sdraussina (oggi Poggio Terzarmata, sl. Zdravščine) portandosi quindi sulla strada che collega Sagrado a Peteano. I reparti sono impegnati nelle operazioni della III battaglia dell'Isonzo fino al 25 ottobre, quindi dal 10 novembre e per tutto il resto del mese sono di nuovo in linea contro le cime 1 e 2 del Monte San Michele ed il costone che dalla cima 1 scende sino a quota 124. L'impegno dei reggimenti durante la IV battaglia sul fronte isontino è gravoso soprattutto per il 131°, che in quei giorni ha visto cadere quasi 700 soldati.
In dicembre la Brigata alterna i suoi reparti fra le posizioni del Monte San Michele e la zona di riposo compresa tra Moraro e Mariano del Friuli, poco a sud di Cormons.
Anno 1916
Nei primi cinque mesi dell'anno gli uomini della “Lazio” si alternano con quelli della “Perugia” nella difesa del tratto di fronte del San Michele, terreno dove entrambi gli eserciti attuano una grande pressione e tentano diverse sortite.
Nel giugno la Brigata è inviata di riposo tra Meretto di Capitolo e Santa Maria la Longa, sopra Palmanova, quindi nel luglio è dapprima dislocata tra Begliano e Staranzano, ad ovest del Vallone di Doberdò del Lago, quindi a fine mese nella zona di Ronchi, tra le quote 45 e “K” (sotto il comando della 16a divisione).
In vista della battaglia per Gorizia (la VI sul fronte isontino) dal 4 agosto la truppa punta verso il Monte Cosich (a nord di Monfalcone): l'azione porta all'occupazione del tratto di fronte che dal Cosich giunge sino a Doberdò del Lago, mentre il 12 il II battaglione del 131°, in appoggio alla Brigata “Cremona”, riesce a raggiungere il Debeli (it. Punta Grossa). Per la restante parte di agosto e fino alla prima metà di settembre la truppa è impegnata in lavori di rafforzamento del fronte, prima della ripresa delle ostilità che avviene il 14 settembre (VII battaglia dell'Isonzo). Obbiettivo della Brigata è in questo frangente la conquista di quota 144, che viene strappata al nemico.
Tra la fine di settembre e l'inizio di novembre la “Lazio” è di riposo presso Santo Stefano Udinese, a nord di Palmanova. Nel mezzo dei combattimenti della IX battaglia dell'Isonzo, il 3 novembre la Brigata riceve l'ordine di avanzare verso Opatje Selo (it. Opacchiasella): il giorno successivo viene raggiunta la strada che collega Opacchiasella a Castagnevizza del Carso (sl. Kostanjevica na Krasu), ma gli austriaci reagiscono così violentemente da costringere gli uomini ad arrestarsi, potendo così provvedere solamente al rafforzamento delle posizioni conquistate. Questi due giorni di scontri costano alla “Lazio” la perdita di oltre 1400 uomini.
All'inizio di dicembre la Brigata è inviata di riposo nel settore compreso tra Villesse e Fogliano, nel Goriziano, dove trascorre quasi tutto il mese, prima di essere richiamata in linea, nello stesso tratto di fronte, il 29 dicembre.
Anno 1917
Fino all'inizio di febbraio la Brigata si divide tra il fronte e la zona di riposo, prima di essere tradotta per via ferroviaria a Tolmezzo, in Carnia. Il 28 febbraio gli uomini sono in linea tra l'Alto But ed il Monte Cimone, passando alle dipendenze della 26a divisione. Qui la truppa rimane sino all'ottobre, quando è costretta a ripiegare per via dell'offensiva austro-tedesca: dal passo della Mauria la “Lazio” giunge dapprima in Cadore e quindi oltrepassa il fiume Piave.
Il 21 novembre la Brigata è sciolta a San Pietro in Gù, nel Padovano.
Andrea Spicciarelli
FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. V, Roma, Libreria dello Stato 1927, pp. 273-276