Schede
Fu il primo organismo unitario dei partiti antifascisti bolognesi, oltre che uno dei primi in Italia, con quello di Torino. Nacque nella seconda metà del 1942 quasi certamente in settembre - quando il corso della guerra nel mondo era ancora favorevole alle potenze nazi-fasciste.
Fu costituito in via S. Vitale 42, nell’abitazione di Corrado Martini.
Erano presenti Leonida Roncagli, Paolo Betti e Leonildo Tarozzi del PCI; Alberto Trebbi e Verenin Grazia del PSI; Paolo Fabbri, Fernando Baroncini, Renato Tega e Giovanni Pilati del MUP.
Il compito del Comitato era di organizzare la lotta unitaria contro la dittatura, secondo una linea comune concordata dai partiti antifascisti.
Tarozzi, Baroncini e Trebbi furono incaricati di dirigerlo. Nella primavera del 1943 Gianguido Borghese prese il posto di Baroncini arrestato.
Nel giugno, con l’adesione del PdA e del PRI, il Comitato fu ribattezzato in Fronte per la pace e la libertà, per uniformarsi alla denominazione di un analogo organismo nato a Roma, che si chiamava Unione nazionale per la pace e la libertà.
I cattolici diedero un’adesione nominale. Ettore Trombetti ha scritto che «anche se non rappresentati, furono considerati presenti». [O]