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Nell'architettura barocca lo scalone acquista un rilievo tale da essere proposto più volte come tema autonomo nei concorsi dell'Accademia Clementina. Il progetto di Guizzardi per una Real Scala interpreta questo ambiente come il nucleo generatore di un grande palazzo con quattro cortili, probabilmente derivato dal modello della Reggia di Caserta. Elementi tipici della tradizione bolognese sono la limitazione della scala principale al piano nobile, e la copertura costituita da un'unica grande volta, con sfondo eliptico al centro. L'eccezionalità del tema consente di ampliare le dimensioni e d'introdurre un'originale schema cruciforme: la prima rampa collega il «gran vestibulo» ad un pianerottolo da cui si dipartono tre rampe, fra di loro ortogonali, che conducono agli appartamenti «del Re»,«della Reggina» e dei «fiche del tema sono accentuate dalla moltiplicazione degli «sfondati» e dalla trasformazione delle finestre in veri e propri palchetti. Le tavole delle sezioni raffigurano con efficacia le vedute che si susseguono durante la salita della scala, con l'aprirsi di vertiginose fughe prospettiche in ogni direzione. Come negli apparati teatrali, le pareti traforate, anziché delimitare lo spazio interno, suggeriscono la sua espansione all'infinito. Il ruolo predominante dello scalone è rappresentato, sul piano volumetrico, dall'emergere della «camera di luce», fiancheggiata da belvedere, oltre i tetti degli altri corpi di fabbrica. I segni di un nuovo modo d'interpretare un impianto tradizionale possono essere individuati nell'attenta utilizzazione dei mezzanini e degli spazi di servizio, collegati da scale secondarie e destinati agli appartamenti dei cortigiani, ai soldati di guardia, alla servitù. I prospetti dei cortili, articolati da una scansione serrata di lesene giganti impostate su di un portico bugnato, si rifanno a modelli cinquecenteschi più diffusi nell'area veneta che in quella bolognese. L'accentuazione dell'apparato decorativo in corrispondenza del grande atrio e del vano della scala sottolinea la gerarchia tra i vari ambienti ed assicura la «magnificenza» richiesta dal tema. La moltiplicazione di statue, stemmi e trofei, di elementi ad elevato risalto plastico, distingue sempre il sistema decorativo dalla superficie muraria, e conferma l'interesse di Guizzardi per il rapporto tra architettura e scultura.
«Prima pianta o' sia pian terreno della Real Scala». «A. Gran Vestibulo della Scala. B. Loggie, che girano all'intorno della sudetta. C. Scala Reale, che prosciegue sopra gli Archi segnati. D. Appartamenti per Signori di Corte. E. Sala, che serve d'Attrio all'Armeria segnata. F. Scala, che mette a quattro piccoli Appartamenti intorno alla Real Scala, sendendo fin sotto il tetto. G. Camera per comodo de Soldati, che dovessero guardare gl'Appartamenti D, o' pure la Gran Scala. H. Camera sottoposta al trapiano della scala, per collocarvi Lampioni, Scoppe e necessarj per la suddetta. I. Scale a chiocciola, che scendono a degl'Appartamenti piccoli quali restano fra' il piano terreno ed il Reale». «Scala di Piedi n. 50 misura di Bologna». «Seconda pianta della Real Scala, cioè li mezzani interposti fra il pian terreno ed il Reale». «A. Gran Vestibulo di gia nominato. B. Piccoli Appartamenti per servitù de Signori di Corte, quali hanno accesso mediante le Scale segnate F.I. C. Scala Reale. D.E. Piante delle Volte corrispondenti ai continenti, che son nel pian terreno. D.X. Altri mezzani per Servitù più decorosa, quali hanno ingresso da Scale in altra parte situate». «Scala di Piedi N. 60 misura di Parigi».
«Terza pianta della Scala, cioè piano Reale». «A. Gran Vestibulo della Scala. B. Loggie, che girano all'intorno della medema. C. Scalone Reale. D. Vestibuli d'ogni rispettivo Appartamento. E. Appartamento del Re', il segnato E della Reggina, e l'altro che a' questo e di rimpetto, pei Principi del Sangue, o' esteri che intervenir potessero. F. Scala corispondente alla segnata nella prima, e seconda pianta, e che per sfugire il disturbo, che all'occhio recar potesse l'altezza della tromba, si è gettato un rampante nel mezzo di detta Scala. G. Camera pei scopettieri da collocarvi arnesi necesarj. H. Scale a chiociola, per sendere al piano superiore». «Scala di Piedi N. 50 misura di Bologna». «Quarta pianta sovraposta al pian Reale, che niente varia dall'ultima, cioe li mezzani sotto il tetto». «A. Volta del Gran Vestibulo di gia nominato. B. Appartamenti a più usi, a norma del bisogno, quali hanno accesso mediante le scale segnate F.H. C. Sfondo eliptico, che è nella Volta, per cui riceve il lume la gran Scala. D. Piante delle Volte dei Vestibuli. E. Appartamenti Reali nominati nella terza pianta. O. Pianta della Sala sovraposta alla volta. X. Due bei vedere; che lateralmente restano a detta Sala. Y. Scale, che sendono alla medesima». «Scala di Piedi N. 60 misura di Parigi».
Pietro Guizzardi (notizie 1784 - 1822), Una Scala magnifica per un Palazzo Regio (1792-93).Penna, acquerellato; cm 60 x 88. Sul retro dei fogli il motto di Guizzardi: «Magnum opus aggredior». Bologna, Accademia di Belle Arti, H. 2296.
Amedeo Belluzzi
Testo tratto da "I Concorsi Curlandesi". Bologna, Accademia di Belle Arti 1785-1870, catalogo della mostra, a cura di Renzo Grandi, Bologna, Galleria d’Arte Moderna, marzo-maggio; Museo Civico, giugno-luglio, 1980.