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La Piazza Coperta è un centro commerciale - con negozi rivolti alternativamente verso il portico perimetrale o verso l'interno - e un luogo di divertimenti, con "Ristoratore", "Caffè", "Sala da Bigliardo". L'organizzazione spaziale dell'edificio richiama l'impianto dei mercati coperti, ma le funzioni sono piuttosto quelle delle gallerie. In accordo alle richieste del bando di concorso, il sistema costruttivo è misto, con struttura portante in muratura e copertura in ferro e ghisa. Una soluzione di questo genere viene adottata da Mengoni nella Galleria di Milano e successivamente nel Mercato di S. Lorenzo a Firenze. L'Accademia di Bologna dimostra maggiore disponibilità per l'architettura del ferro che per le multiformi tendenze dell'Eccletismo, ma le nuove tecnologie mettono in discussione i presupposti stessi del Classicismo. Nel progetto di Crivelucci il porticato con archi a tutto sesto e tondi inseriti nei pennacchi diventa uno schermo filiforme, trasparente, e viene meno la possibilità di applicare i tradizionali rapporti proporzionali tra altezza e diametro delle colonne. E' significaivo che i dettagli non riguardino gli elementi compositivi degli ordini, ma le varie parti dell'armatura metallica. L'interesse di Crivelucci è decisamente rivolto a questi problemi tecnologici piuttosto che ad elementi decorativi, come la fontana, risolti in termini convenzionali.
Luigi Crivelucci, Una piazza coperta mistra di costruzione in ferro per una città di 20.000 abitanti (1867). Penna, acquerellato. Bologna, Accademia di Belle Arti.
Amedeo Belluzzi
Testo tratto da "I Concorsi Curlandesi". Bologna, Accademia di Belle Arti 1785-1870, catalogo della mostra, a cura di Renzo Grandi, Bologna, Galleria d’Arte Moderna, marzo-maggio; Museo Civico, giugno-luglio, 1980.