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Una fontana a muro da servire di prospetto ad un giardino

1842

Dettagli

Nell'architettura del Classicismo le fontane poste nei giardini costituiscono una delle migliori occasioni per verificare il rapporto tra natura e artificio e per studiare nuove interpretazioni dell'ordine rustico. Dalpino tende invece a staccare l'intervento architettonico dall'ambiente naturale. Il severo ordine dorico non è contaminato da blocchi rustici, ed il bugnato, liscio ed appena rilevato, ha soltanto lo scopo di animare, con vibrazioni di chiaroscuro, le ampie superfici murarie. Il giardino in cui la fontana deve inserirsi non viene neppure accennato, ma l'immagine della vegetazione sullo sfondo fa pensare ad un ambiente «pittoresco», contrastante con la nitida definizione geometrica ell'architettura. L'impostazione generale può essere fatta risalire a modelli illustri, come le rampe del Belvedere di Bramante e del Campidoglio di Michelangelo, ma l'imponente scalinata, anziché introdurre ad un ambiente superiore, porta soltanto ad una piccola terrazza. L'accentuato sviluppo in altezza della nicchia centrale richiede l'inserimento nella trabeazione di un'ampia fascia piana, che compromette i rapporti proporzionali dell'ordine dorico. Il ricorso ad un timpano. anziché ad un attico, introduce una nota di archeologismo e sottolinea la composizione del prospetto secondo uno schema triangolare.

Raffaele Dalpino (1820 - notizie 1867), Una fontana a muro da servire di prospetto ad un giardino di ricco signore (1842), penna, acquerellato; cm 54 x 75, Bologna, Accademia di Belle Arti. Pianta e prospetto della Fontana. «Una fontana a muro da servire di prospetto ad un giardino di ricco signore». In basso a sinistra, «Scala di Piedi Bolognesi per il prospetto 10». In basso a destra, «Scala di Piedi Bolognesi per la pianta 30».

Amedeo Belluzzi

Testo tratto da "I Concorsi Curlandesi". Bologna, Accademia di Belle Arti 1785-1870, catalogo della mostra, a cura di Renzo Grandi, Bologna, Galleria d’Arte Moderna, marzo-maggio; Museo Civico, giugno-luglio, 1980.