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Tabella con dedica al dio Giove Ottimo Massimo Dolicheno

lastra Inizi del III secolo d.C.

Schede

Provenienza: Bologna, periferia occidentale, presso il torrente Ravone. Rinvenuta nel 1768.

TRASCRIZIONE

I(ovi) O(ptimo) M(aximo) Dol(icheno)

Q̣(uintus) Poblicius Modestinus

[VIvi]r (=sevir) et Claud(ialis), cenatorium p(ecunia) s(ua) f(ecit)

[L(ocus)] d(atus) d(ecreto) d(ecurionum)

TRADUZIONE

A Giove Ottimo Massimo Dolicheno, Quinto Poblicio Modestino, seviro e Claudiale fece (erigere) una sala da banchetti a proprie spese. Luogo concesso per decreto dei decurioni

La targa fu dedicata a Giove Dolicheno da Quinto Poblicio Modestino in occasione della costruzione, a proprie spese, di un luogo destinato ai pasti rituali consumati in comune dagli adepti del culto dolicheno. Tale luogo era forse collegato ad un tempio del dio, posto nella periferia occidentale della città. La prova dell’ufficialità del culto di questa divinità a Bononia è data dall’indicazione della concessione dell’area da parte del consiglio cittadino.

Curiosità: Il dedicante della targa rivela con il gentilizio Poblicius la propria appartenenza alla famiglia dei liberti pubblici e, in quanto liberto, faceva parte di un collegio, composto da sei uomini, dedito al culto imperiale. Il culto di Giove Dolicheno, di origine anatolico-siriana e particolarmente venerato dai soldati, fu portato in Occidente alla fine del I secolo d.C. ma ebbe la sua massima diffusione nel II e III secolo d.C. Le sue statue di culto lo raffiguravano in piedi su un toro, con un’ascia bipenne e una folgore nelle mani. 

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Descrizione tecnica

Marmo lunense: 38x77 cm. Inv. 19116