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Il motto scelto da Zoboli - «La Guerre aux Tyrans, la Paix aux Citoyens» - riflette con immediatezza il brusco cambiamento di clima politico e culturale determinato dalla prima campagna napoleonica in Italia. L'impostazione planimetrica si allinea a quella tipica dei Grands Prix dell' Accademia di Francia durante gli ultimi decenni del '700: combinazione di schemi ortogonali e curvilinei, disposizione dei corpi di fabbrica attorno a cortili porticati, suddivisione uniforme degli spazi interni, con ambienti più ampi in corrispondenza dell'intersezione di due assi. Anche Zoboli ricorre a figure mistilinee, ma la preoccupazione di delimitare i prospetti con fabbricati leggermente avanzati determina frizioni nei punti d'aggancio. La giuria osserva che il progetto «degno di maggior lode sarebbe se nella Pianta avesse servato maggior economia di luogo, più regolarità di comparto, e di Figure». La destinazione a Scuola per Artiglieri motiva il carattere militare dell'edificio, le aperture verso l'esterno di dimensioni ridotte, la presenza di merlature. Ma il fenomeno più rilevante è l'esaltazione delle virtù repubblicane in chiave archeologica. La versione «arcaica» dell'ordine dorico senza base e con le massicce proporzioni dei templi greci - accentua le tradizionali connotazioni di robustezza e austerità proprie di questo sistema costruttivo. Nel prospetto verso la «gran Piazza delle evoluzioni» l'accoppiamento di due tozze colonne per sostenere l'architrave di un angusto portale attribuisce agli elementi compositivi dell'architettura classica le qualità formali e simboliche degli edifici egizi. Il concetto di sublime sintetizza i caratteri di un'architettura che si propone di toccare il maggior numero di spettatori con emozioni profonde. Anche l'apparato decorativo interno si adegua al clima «eroico» dell'edificio proponendo bassorilievi, statue, trofei, di gusto antico, come exempla virtutis. Mentre la pianta appare irrisolta, il trattamento dei volumi dimostra una maturità compositiva notevole, come dimostra il virtuosistico incastro della «sala delle Pubbliche Funzioni» nella parte posteriore dell'edificio: la cupola a pianta circolare, modellata come al solito sull'esempio del Pantheon, emerge da un tamburo ottagonale, a sua volta inscritto nel contorno curvilineo del fabbricato.
Gaetano Bartolomeo Zoboli, La Pianta, Spaccato, ed Elevazione di una Scuola, o Accademia per teorica, e pratica instruzione degli Artiglieri, 1798. Penna, acquerellato; cm 62 x 156. Bologna, Accademia di Belle Arti, H. 2298.
Amedeo Belluzzi
Testo tratto da "I Concorsi Curlandesi". Bologna, Accademia di Belle Arti 1785-1870, catalogo della mostra, a cura di Renzo Grandi, Bologna, Galleria d’Arte Moderna, marzo-maggio; Museo Civico, giugno-luglio, 1980.