Schede
Alberto Fabbi (Bologna, 1858 - 1906), Fabio Fabbi (Bologna, 1861 - 1945); Salomè con la testa del Battista, 1897. Olio su tela, 389,5 x 246,3 cm. Collegiata di S. Giovanni Battista, S. Giovanni in Persiceto.
Nel giugno 1896 la Collegiata di S. Giovanni Battista a S. Giovanni in Persiceto aveva indetto un concorso per la cappella maggiore: si chiedeva un olio su tela che narrasse la Decollazione di San Giovanni Battista di quattro metri di altezza e due e mezzo di larghezza, per sostituire il dipinto di Alessandro Guardassoni rimasto incompiuto a causa della morte. L’opera doveva essere terminata entro il 30 aprile 1898. Dopo la commissione del Ritratto del Cardinale Svampa (1894), Alberto Fabbi era conosciuto della Diocesi, vincendo con facilità grazie anche al benestare di un gruppo di «distinti artisti» e coinvolgendo il fratello Fabio nell’impresa. Essi presentarono ciò che è ritenuto il loro capolavoro: una Salomé in vesti orientali che scende le scale avida di potere presentando, su un prezioso piatto d’argento, la testa del Battista decollato, mentre i soldati accanto a lei desiderano il suo corpo che risplende di sensuale femminilità. Un’immagine potente e iconica, concepita da due artisti che, a quelle date, erano già internazionali grazie al viaggio egiziano del 1886. Il 15 ottobre 1897 ricevettero il pagamento di 2000 lire e, lo stesso anno, portarono alla mostra della Società Francesco Francia i bozzetti del concorso.
Firmata da entrambi nel cartiglio in basso a destra, la critica si è spesso interrogata sull’identificazione delle due mani, procedendo con proposte su base stilistica, senza trovare risposte certe. Ciò si deve all’estremo mimetismo con cui i Fabbi riuscirono ad integrare i propri stili solitamente molto differenti, ma accomunati dall’interesse sincero per l’Oriente. Grazie al recente ritrovamento del bozzetto originale della Salomè, coperto sotto un dipinto di Alberto Fabbi, è possibile assegnare alla mano di quest’ultimo la figura della donna. Mentre gli altri personaggi sono attribuibili a Fabio. L’impostazione teatrale, l’attitudine orientalista e il riferimento alla Salomè di Oscar Wilde, andata in scena per la prima volta l’11 febbraio 1896, fanno di quest’opera un unicum dalla valenza internazionale.
A causa della sua licenziosità, fu giudicata inadatta al luogo e, dopo pochi mesi, fu sostituita nuovamente dalla Decapitazione di San Giovanni Battista di Alessandro Guardassoni. Per oltre cinquant’anni il dipinto dei fratelli Fabbi rimase arrotolato in una soffitta presso la Collegiata. Successivamente fu esposto al Museo d’Arte Sacra di S. Giovanni in Persiceto e nel 2014, dopo il restauro, ricollocato nel suo spazio originario, dove ora si trova.
Francesca Sinigaglia
Bibliografia: A.G. De Marchi, P. Cremonini, Catalogo del Museo d’Arte Sacra, Minerva, Bologna 2000. F. Sinigaglia, E. Battistini, Fabio Fabbi (1861-1945). Il viaggio dell’anima, Bologna 2021. F. Sinigaglia, Alberto Fabbi (1858-1906). Orientalismo e ritrattistica tra Bologna, Firenze ed Alessandria d’Egitto, in «Strenna Storica Bolognese» N. 73, Patron, Bologna 2023 (in copertina).