Schede
Al centro del giardino mistico, una grande aiuola circolare ospita una grandiosa pianta di rosa, la cui corolla contiene la Vergine ritratta a mezzo busto, il capo aureolato, lo sguardo rapito al cielo, nella destra regge un candido giglio. Maria è la regina del “Giardino di Dio”, che altro non è se non l’universo da lui direttamente creato. L’ingresso all’hortus conclusus, circondato da alte siepi topiarie, statue entro nicchie, fontane e arzigogolati parterres, è protetto da un basso muro ai lati del quale sono simmetricamente posti due plinti, impreziositi da padiglioni a conchiglia, sostenenti altrettante urne balaustrate festonate e contenenti due alte pertiche, a cui s’attorcigliano rose rampicanti dalle numerose corolle spalancate. Il piccolo foglio qui in mostra – unico per la straordinaria raffinatezza e varietà dei particolari decorativi impiegati – fa parte della serie di incisioni su rame riproducenti le Litanie Lauretane. Inventore dei soggetti fu il gesuita Udalrich Probst, mentre il commento spirituale ad ogni singola invocazione fu redatto dal predicatore Francesco Saverio Dornn. A Franz Christoph Klaubert, capostipite della dinastia di incisori attiva ad Ausburg dalla metà del ‘700 alla metà del secolo successivo, succedettero i figli Joseph Sebastian e Johann Baptist. La bottega, che si specializzò particolarmente in soggetti a carattere sacro, ebbe una vastissima produzione. I fratelli Joseph e Johann Baptist nel 1749 realizzarono dunque la serie delle Litanie Lauretane, composta da cinquantasei bulini (cioè uno per ogni invocazione), illustrativa dei diversi titoli con cui veniva invocata la Madonna. L’opera ebbe fin da subito un incredibile successo, tanto da essere più volte ristampata non solo in Germania, ma anche nel resto d’Europa, come pure in altre parti del mondo. Le incisioni dei fratelli Klauber sono state senza dubbio tra le più riprodotte – oltre che plagiate (l’edizione parigina data alle stampe nel 1850 da P. J. Camus ne è la riprova) – fino ai giorni nostri. (Per una trattazione esaustiva sulle vicende creative del ciclo, sull’iconografia della Vergine e sulla simbologia impiegata nelle singole tavole, si rimanda decisamente al saggio di B. Gamba citato in bibliografia). Inedita.
Joseph Sebastian Klaubert (Ausburg, 1700 ca. - 1768) e Johann Baptist Klaubert (Ausburg, 1712 - 1787 ca.), (post 1749), Rosa Mistyca (dalla serie delle Litanie Lauretane), bulino e acquaforte, mm 102 x 153 (rifilato agli angoli). Imola, Collezione privata. Iscrizioni: in alto al centro: Rosa Mystica1; di lato a sinistra: Quasi Flos rosarum . Eccli . 50 .2; di lato a destra: Quasi plantatio rosae . Ecclj . 24 .3; in basso al centro: Coronemus nos rosis . Sap. 2 .4; in basso a sinistra: [C.] P. S. C. M.5; in basso a destra: Ios. et Ioa. Klauber Cath. Sc. Et exc. A. V.; nel disegno, lungo lo stelo della rosa sostenente la Vergine: Quasi rosa plantata super rivos aquarum . Eccli . 39 .6
Marco Violi
Bibliografia essenziale: Dictionnaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs, Librairie Gründ, 1961, p. 262; BIAGIO GAMBA, Mater Admirabilis. La serie delle Litanie Lauretane dei Fratelli Klauber in Charta. Antiquariato - Collezionismo - Mercato, Nova Charta Editore, n. 157 Maggio-giugno 2018. Testo tratto dal catalogo "ROSA MYSTICA - Il fiore della Vergine in tavola e nell’arte sacra", a cura di Marco Violi, Sasso Morelli di Imola, Chiesa del Morelli 6-8 settembre 2019, iniziativa di CLAI - Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi sca. In collaborazione con il Museo Diocesano di Imola.