Schede
Questo incisivo ritratto di Carlo Pepoli (Bologna, 1796 - ivi, 1881), colto in severa espressione, entra a far parte delle collezioni del Museo nel 1901, quale dono dell’artista che lo eseguì, Diego Sarti. La materia piena e la presenza dei punti a repere lo qualificano come il modello per una statua in materiale più nobile e duraturo, ed in effetti servì per scolpire il busto in marmo che fu inaugurato nel Pantheon dei bolognesi illustri della Certosa il 26 febbraio 1891. Tale collocazione fu voluta dal Comune di Bologna, che nel corso degli anni deliberava chi dovesse entrare nel novero dei cittadini benemeriti che dovevano essere ricordati quale monito ed esempio per il futuro. Pur eseguendolo per un contesto ‘ufficiale’, Sarti non perse l’occasione per arricchire l’opera di dettagli veristici, fino all’impietosa descrizione del vistoso riporto che dalla nuca crea il ciuffo di capelli sulla fronte.
Il restauro eseguito nel 2012 ha ridato piena leggibilità a questo capolavoro della ritrattistica di Diego Sarti. Lo scultore ci ha consegnato uno dei ritratti ad oggi noti più significativi del Pepoli, che fu autore di poesie e testi teatrali, tra cui il libretto per I Puritani di Vincenzo Bellini (1836) e per opere di Gioacchino Rossini.
Diego Sarti (Bologna, 1859 - ivi, 1914), Ritratto di Carlo Pepoli, 1888-1891. Gesso patinato 73 x 62,5 x 40 cm inv. n. 2304. In deposito presso l'Anticamera del Sindaco nel Palazzo Comunale di Bologna.
Roberto Martorelli
In collaborazione con IBC - Istituto per i beni culturali dell'Emilia Romagna.