Schede
Tra i tanti custoditi nella chiesa di San Girolamo, i reliquiari in oggetto incorporano una forte componente identitaria, in quanto contengono i resti di personaggi illustri legati alla storia della Certosa di Bologna.
Le teche con i frammenti ossei di san Brunone e del beato Niccolò Albergati, simili tra loro. si presentano come due capsule metalliche argentate di forma ovale. I resti sono provvisti di targhetta identificativa con il nome del santo. L’interno delle teche è rivestito di damasco rosso. Nella parte posteriore dei reliquiari si può notare apposto un sigillo in cera lacca rossa. Nel “Catalogo dei priori della Certosa…” (ASBo) si trovano alcune informazioni: dalla lettura del catalogo si evince come il frammento della mandibola di san Brunone sia arrivato alla Certosa di Bologna intorno al 1500, dal convento calabrese di Serra San Bruno, per opera del priore Mattia Vegi da Asti che partecipò alla traslazione del corpo del santo.
Successivamente, nella prima metà del XVIII secolo, Sigismondo Guastazzi durante i suoi 23 anni di priorato arricchì la chiesa di preziosi apparati e fece costruire sia il reliquiario di san Brunone sia il simile reliquiario del beato Niccolò Albergati. Questi elementi trovano conferma nel faldone Autentiche di reliquie e altre memorie – PP. Certosini di Bologna (ASBo) dove sono emersi i due fascicoli di autenticità. Il primo “Autentica S. rel de ossibus S. Brunonis...”, datato 1728 e scritto a mano, tratta della reliquia di san Bruno e attesta la creazione del reliquiario. Il secondo fascicolo “Sacra reliquia de ossibus Beati Nicolai de Albergaris…” del 1749, sembra descrivere come la reliquia sia stata trasferita da una località vicina a Bologna al convento certosino, dove sarebbe stata spostata
da un reliquiario di legno a una teca più piccola in metallo.
Il reliquiario a medaglione contiene tre presunte schegge ossee, una delle quali è attribuita al beato Niccolò Albergati. Si tratta di un contenitore formato da una montatura apribile dove la sezione posteriore, dotata di un anello di sospensione, include quella anteriore che custodisce i resti. Questi ultimi sono provvisti di targhetta identificativa in pergamena.
Con il suddetto reliquiario è emerso un foglio di carta scritto a mano e firmato dal canonico Augusto Bastelli che riferisce informazioni sulle modalità con cui l’oggetto è arrivato alla chiesa di San Girolamo, che recita: “In data 14 agosto 1945 la signorina Braghetti Diletta mi ha oggi consegnato le seguenti teche con reliquie sottratte ad alcuni monelli in piazza Minghetti. I: B. Niccolò Albergati, B. Leonardo, S. Caterina V.M.; II: teca con reliquiario di san Giuseppe; III: abiti di santa Caterina in Bologna; IV: osso di Marco Evangelista; in fede Augusto Bastelli”. Questa curiosa testimonianza attesta e documenta una particolare donazione di reliquie. Dei quattro oggetti elencati nel foglio, è stato ritrovato solo il reliquiario a medaglione.
Cecilia Degiovanni
Luglio 2012
Bibliografia: Archivio di Stato di Bologna, Demaniale Convento dei Certosini di Bologna, b.36/5881 e b.24/5869
Testo tratto da: R. Martorelli (a cura di), La Certosa di Bologna - Un libro aperto sulla storia, catalogo della mostra, Tipografia Moderna, Bologna, 2009.
Le teche con i frammenti ossei di san Brunone e del beato Niccolò Albergati, simili tra loro. si presentano come due capsule metalliche argentate di forma ovale. I resti sono provvisti di targhetta identificativa con il nome del santo. L’interno delle teche è rivestito di damasco rosso. Nella parte posteriore dei reliquiari si può notare apposto un sigillo in cera lacca rossa. Nel “Catalogo dei priori della Certosa…” (ASBo) si trovano alcune informazioni: dalla lettura del catalogo si evince come il frammento della mandibola di san Brunone sia arrivato alla Certosa di Bologna intorno al 1500, dal convento calabrese di Serra San Bruno, per opera del priore Mattia Vegi da Asti che partecipò alla traslazione del corpo del santo.
Successivamente, nella prima metà del XVIII secolo, Sigismondo Guastazzi durante i suoi 23 anni di priorato arricchì la chiesa di preziosi apparati e fece costruire sia il reliquiario di san Brunone sia il simile reliquiario del beato Niccolò Albergati. Questi elementi trovano conferma nel faldone Autentiche di reliquie e altre memorie – PP. Certosini di Bologna (ASBo) dove sono emersi i due fascicoli di autenticità. Il primo “Autentica S. rel de ossibus S. Brunonis...”, datato 1728 e scritto a mano, tratta della reliquia di san Bruno e attesta la creazione del reliquiario. Il secondo fascicolo “Sacra reliquia de ossibus Beati Nicolai de Albergaris…” del 1749, sembra descrivere come la reliquia sia stata trasferita da una località vicina a Bologna al convento certosino, dove sarebbe stata spostata
da un reliquiario di legno a una teca più piccola in metallo.
Il reliquiario a medaglione contiene tre presunte schegge ossee, una delle quali è attribuita al beato Niccolò Albergati. Si tratta di un contenitore formato da una montatura apribile dove la sezione posteriore, dotata di un anello di sospensione, include quella anteriore che custodisce i resti. Questi ultimi sono provvisti di targhetta identificativa in pergamena.
Con il suddetto reliquiario è emerso un foglio di carta scritto a mano e firmato dal canonico Augusto Bastelli che riferisce informazioni sulle modalità con cui l’oggetto è arrivato alla chiesa di San Girolamo, che recita: “In data 14 agosto 1945 la signorina Braghetti Diletta mi ha oggi consegnato le seguenti teche con reliquie sottratte ad alcuni monelli in piazza Minghetti. I: B. Niccolò Albergati, B. Leonardo, S. Caterina V.M.; II: teca con reliquiario di san Giuseppe; III: abiti di santa Caterina in Bologna; IV: osso di Marco Evangelista; in fede Augusto Bastelli”. Questa curiosa testimonianza attesta e documenta una particolare donazione di reliquie. Dei quattro oggetti elencati nel foglio, è stato ritrovato solo il reliquiario a medaglione.
Cecilia Degiovanni
Luglio 2012
Bibliografia: Archivio di Stato di Bologna, Demaniale Convento dei Certosini di Bologna, b.36/5881 e b.24/5869
Testo tratto da: R. Martorelli (a cura di), La Certosa di Bologna - Un libro aperto sulla storia, catalogo della mostra, Tipografia Moderna, Bologna, 2009.